David di Donatello 2021, tra i documentari candidati Notturno e Mi chiamo Francesco Totti
Sono stati comunicati i dieci documentari in lizza per la vittoria ai David di Donatello 2021. La commissione selezionatrice ha individuato i titoli tra circa 150 opere che erano state candidate per l'ambita statuetta, tra cui compaiono anche alcuni film italiani e altri diretti da donne, che dovranno essere giudicati dall'Accademia del Cinema Italiano che ne decreterà, poi, il vincitore.
I dieci documentari selezionati
A selezionare le opere sono stati diversi esponenti del mondo del cinema italiano, tra registi, sceneggiatori, montatori, studiosi e giornalisti, in particolare: Guido Albonetti, Pedro Armocida, il Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Paola Jacobbi e Giacomo Ravesi. I membri della commissione, quindi, hanno scelto i dieci documentari da presentare alla Giuria dell’Accademia del Cinema Italiano, che avrà il compito di individuare i cinque titoli che saranno poi candidati al premio. Tra le e dieci opere selezionate per il David 2021 al miglior documentario compaiono anche Notturno di Gianfranco Rosi, candidato agli Oscar e anche Mi chiamo Francesco Totti che ha debuttato lo scorso ottobre su Amazon Prime Video. Ecco l'elenco completo:
Entierro di Maura Morales Bergmann
Faith di Valentina Pedicini
Guerra e pace di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti
Il caso Braibanti di Carmen Giardina, Massimiliano Palmese
Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli
Notturno di Gianfranco Rosi
Pino di Walter Fasano
Punta sacra di Francesca Mazzoleni
The Rossellinis di Alessandro Rossellini
Welcome Palermo di Masbedo (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni)
La selezione dedicata a Cecilia Mangini
Gli incaricati alla selezione hanno così commentato le scelte fatte: "Questa selezione nasce dalla visione di 150 opere, circa cinquanta in più dello scorso anno, a conferma della estrema vivacità della forma documentaria che cresce in quantità ma soprattutto in qualità". Inoltre i membri della commissione hanno voluto sottolineare come con la loro scelta abbiano voluto omaggiare una grande pioniera del documentario in Italia, ovvero Cecilia Mangini, recentemente scomparsa:
È stato dunque ancora più difficile arrivare a una selezione di soli dieci titoli che ci sembra restituire uno spettro di tendenze eterogenee. Anche tra gli esordienti abbiamo riscontrato energia e libertà, consapevolezza e passione nella composizione cinematografica. Proprio per questo ci piace dedicare la nostra selezione alla memoria di Cecilia Mangini, ostinata pioniera del documentario in Italia, testimone delle lotte sociali e dei cambiamenti antropologici, e proporre all’Accademia del Cinema Italiano di intitolarle il Premio David di Donatello per il Miglior Documentario.