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“DIVA!”: il docufilm di Francesco Patierno sulla grande Valentina Cortese arriva al cinema

Il napoletano Francesco Patierno sbarca nelle sale con questo documentario, tratto dal libro autobiografico della grande diva, “Quanti sono i domani passati”, in cui racconta – attraverso otto fenomenali attrici che interpretano le sue stesse parole – la sua storia, quella di un’icona vivente che ha lavorato con i più grandi registi italiani ed internazionali e che ha dominato la scena cinematografica dagli anni ’40 in poi.
A cura di Ciro Brandi
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Francesco Patierno (“Pater Familias”, “La gente che sta bene”, “Naples ’44”) è il regista di “DIVA!”, lo straordinario docufilm sulla leggenda vivente Valentina Cortese. Presentato, fuori concorso, alla 74esima edizione del Festival di Venezia, il documentario è tratto dal libro autobiografico della grande attrice, “Quanti sono i domani passati”, curato da Enrico Rotelli ed edito da Mondadori nel 2012. Patierno racconta la sua storia, quella di un’icona che ha lavorato con i più grandi registi italiani ed internazionali e che ha dominato la scena cinematografica dagli anni ’40 in poi.

Otto grandi attrici per narrare la storia della DIVA

Per narrare la sua fenomenale vita tra cinema e sfera privata, il regista napoletano ha assoldato otto grandi attrici – Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia d’Amico, Isabella Ferrari, Anna Foglietta, Carlotta Natoli e Greta Scarano – che interpretano le sue stesse parole, tratte dall’autobiografia già citata, che portano lo spettatore in un viaggio incredibile attraverso i suoi ricordi e le sue interpretazioni.

Chi è Valentina Cortese

La “diva” di Patierno è originaria di Stresa e ha 95 anni. E’ una delle leggende viventi del nostro cinema e ha nel curriculum ben 88 pellicole, moltissime girate anche ad Hollywood con grandi registi e star ineguagliabili. Il primo film della Cortese è stato “L’orizzonte dipinto”(1941), di Guido Salvini ma il primo ruolo importante arriva nel 1942, nel film “La cena delle beffe”, di Alessandro Blasetti. Successivamente, lavora con Marcello Mastroianni ne “I Miserabili”(1948), di Riccardo Freda e nello stesso anno firma un contratto con la prestigiosa major 20th Century Fox che le permette di volare ad Hollywood e lavorare con star del calibro di James Stewart e Spencer Tracy (“Malesia”, 1949); Ava Gardner e Humphrey Bogart (“La contessa scalza”, 1954) e col regista Robert Wise che la dirigerà nel film “Ho paura di lui”(1951).

Sempre nel 1951, dal matrimonio con Richard Basehart nasce suo figlio Jackie (anche lui attore) ma il rapporto naufraga nel 1961. Nello stesso periodo, scopre l’amore per il teatro, affidando il suo talento al grande Giorgio Strehler, che la vorrà in tanti suoi lavori al Piccolo di Milano e, dopo altri meravigliosi film tra cui “Le amiche”(1955), di Michelangelo Antonioni; “La ragazza che sapeva troppo”(1963), di Mario Bava; “Giulietta degli spiriti”(1965), di Federico Fellini e “Quando muore una stella”(1968), diretto da Robert Aldrich, nel 1973 riceve una nomination agli Oscar come Miglior attrice non protagonista per il film “Effetto notte”, di François Truffaut (che vinse l’Academy come Miglior film straniero). Importante è stato anche il sodalizio con Franco Zeffirelli col quale ha girato “Fratello Sole, Sorella Luna”(1971) e gli sceneggiati tv “Gesù di Nazareth”(1976) e “Storia di una capinera”(1993).

Nel 1980, James Goldston la vuole nel film “Ormai non c’è più scampo”, con Paul Newman e Jaqueline Bisset mentre nel 1987 è nel cast di “Via Montenapoleone”, di Carlo Vanzina. L’anno dopo è nel doppio ruolo di Daisy e della Regina della Luna nel film di Terry Gilliam “Le avventure del barone di Munchausen”, dove recita accanto al compianto Robin Williams. Il suo ultimo film per il grande schermo, invece, è stato “Sipario”(2006), di Ottavio Cirio Zanetti mentre negli anni 2000 ha portato a teatro lo spettacolo “Magnificat”, di Alda Merini. Nel 2012 è stata a “Che tempo che fa” per presentare proprio la sua autobiografia “Quanti sono i domani passati”.

Il racconto dell'intreccio tra vita privata e pubblica della diva

E’ stato lo stesso Patierno a descrivere alla perfezione quello che ha voluto portare in scena con “DIVA!”:

Diva! realizza il mio desiderio di raccontare l’affascinante, continuo e invisibile intreccio che c’è tra la vita privata di un’ artista e quella pubblica, professionale, e lo fa attraverso la storia di una grande attrice italiana che è diventata un mito del teatro e del cinema di tutto il mondo: Valentina Cortese. Dietro l’immagine/icona dell’attrice vecchio stampo col foulard che le copre i capelli, ho scoperto infatti la storia appassionante, e sconosciuta ai più, di una donna che ha vissuto 90 anni della sua vita tra incontri e amicizie straordinarie, grandi amori, e momenti di vita di eccezionale intensità. Ma c’è qualcosa che mi ha intrigato più di tutto. Il mistero di una donna che dietro un’apparente e fuorviante immagine di vanitosa leggerezza, ha nascosto un segreto che è stato il buco nero della sua esistenza, origine probabilmente della voglia di scappare continuamente da qualcosa, e di non concedersi mai completamente a nessuno, e motore, molto probabilmente, della scelta di usare la maschera dell’attore per difendere il mondo segreto e irraggiungibile del privato.

L’opera ha già vinto il Nastro d’Argento DOC 2018 come Miglior Docufilm, quindi non ci resta  che correre al cinema a partire dal prossimo 7 giugno.

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