E’ morto il regista Theo Angelopoulos, voce del disagio della sua Grecia.

Il regista greco Theo Angelopoulos è stato ucciso da un motociclista che lo ha investito mentre attraversava la strada a Keratsini-Drapetsona, cittadina situata alla periferia di Atene. Il maestro è morto dopo il ricovero in ospedale, dopo aver subìto diversi arresti cardiaci.
Angelopoulos stava lavorando al suo ultimo film, intitolato “The Other Sea”, con Toni Servillo. Il film è incentrato sul tema dell’immigrazione clandestina, raccontato attraverso la storia di un uomo d’affari che decide di entrare in politica (Servillo), un personaggio che gioca un ruolo chiave in un losco giro di trafficanti tra Macedonia e Albania, attraverso la Grecia fino all’Italia. In parallelo, l’uomo vivrà un rapporto altamente conflittuale con sua figlia. Le riprese si sono, tristemente, interrotte.
Considerato uno dei veri maestri del cinema, i suoi film sono tra i più rappresentativi della condizione del popolo greco dall’inizio del XX secolo fino ai nostri giorni. Il regista dopo la laurea in legge si recò a Parigi per studiare cinema. Il primo cortometraggio, intitolato “La trasmissione”, risale al 1968. In seguito al buon successo di pubblico, girò il thriller “Ricostruzione di un delitto”(1970) e la trilogia greca “I giorni del ‘36”(1972), “La recita”(1975) e “I cacciatori”(1977), sugli abusi dei vari governi avvicendatisi in Grecia. “I cacciatori” vinse L’Orso d’Oro al Festival di Berlino dello stesso anno.
Nel 1986 ha firmato “Il volo”, girato con Marcello Mastroianni, con cui tornò a lavorare nella pellicola “Il passo sospeso della cicogna”, in cui l’attore interpretava un poeta esule. “Lo Sguardo di Ulisse”(1995) e “L’eternità è un giorno”(1998) ebbero un notevole successo al Festival di Cannes. Nel 2004 ha iniziato una nuova trilogia con il film “La sorgente del fiume”, mentre il secondo, intitolato “La polvere del tempo”, è stato presentato al Festival di Berlino 2009.
Il cinema ha perso un altro pezzo importantissimo della sua storia.