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Esce nelle nostre sale “Cold War”, il film di Pawel Pawlikokswi vincitore di 5 European Film Awards

Pawlikowski racconta l’incredibile e tormentata storia d’amore tra la cantante Zula (Joanna Kulig) e il musicista Wiktor (Tomasz Kot), sullo sfondo della Polonia travolta dall’opprimente Guerra Fredda. La pellicola ha già conquistato il Prix de la mise an scène a Cannes e 5 EFA, ma sicuramente si farà valere anche ai prossimi Oscar. Al cinema dal 20 dicembre.
A cura di Ciro Brandi
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Il polacco Pawel Pawlikowski (“Last Resort”, “My Summer of Love”, “Ida”) sta per portare nelle nostre sale il suo pluripremiato “Cold War”(“Zimna wojina”). La pellicola, selezionata per rappresentare la Polonia ai prossimi Oscar 2019 nella sezione Miglior film in lingua straniera, ha già conquistato il Prix de la mise en scène al Festival di Cannes 2018 e ben 5 European Film Awards (Miglior film, Miglior regista, Miglior attrice, Miglior sceneggiatura e Miglior montaggio) e racconta l’incredibile e tormentata storia d’amore tra la cantante Zula (Joanna Kulig) e il musicista Wiktor (Tomasz Kot), sullo sfondo della Polonia travolta dall’opprimente Guerra Fredda

Paweł Pawlikowski ha scritto la sceneggiatura in collaborazione con Janusz Glowacki, Piotr Borkowski ma ciò che colpisce subito, già dai primi fotogrammi dell’emozionante trailer, è la fotografia in bianco e nero, opera di Lukasz Zal (nominato ai Satellite Awards 2019), mentre il montaggio è stato affidato a Jaroslaw Kaminski. Le musiche, parte fondamentale del film, sono state composte da Marcin Masecki mentre le scenografie sono di Anna Woloszczuk, Marcel Slawinski e Katarzyna Sobanska-Strzalkowska. “Cold War” sarà nelle nostre sale, distribuito da Lucky Red, a partire dal prossimo 20 dicembre e, sicuramente, anche l’Academy si accorgerà di questo piccolo gioiellino del cinema.

La trama

Zula e Wictor s’incontrano nella Polonia del dopoguerra ridotta in macerie. Provenendo da ambienti diversi e avendo temperamenti opposti, il loro rapporto è complicato, eppure sono fatalmente destinati ad appartenersi. Negli anni '50, durante la Guerra Fredda, in Polonia, a Berlino, in Yugoslavia e a Parigi, la coppia si separa più volte per ragioni politiche, per difetti caratteriali o solo per sfortunate coincidenze: una storia d'amore impossibile in un'epoca difficile.

Il cast

Il film ha portato molta fortuna alla bravissima e affascinante Joanna Kulig (Zula) che, prima di portare a casa l’EFA come Miglior attrice, aveva girato solamente “Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe”(2013), di Tommy Wirkola; “Ida”, con lo stesso Pawlikowski e “Agnus Dei”(2016), di Anne Fontaine. Tomasz Kot (Wiktor) è una vera e propria star in patria e presto sentiremo parlare di lui anche in produzioni internazionali. Il resto del cast è composto da: Borys Szyc (Kaczmarek), Agata Kulesza (Irena), Cédric Kahn (Michel), Jeanne Balibar (Juliette), Adam Woronowicz (Console) e Adam Ferency (Ministro)

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. “Cold War” è dedicato ai genitori di Pawel Pawlikowski, i cui nomi sono proprio quelli dei protagonisti del film. I veri Wiktor e Zula sono morti nel 1989, appena prima della caduta del Muro di Berlino. Avevano trascorso i precedenti 40 anni insieme, separandosi o rincorrendosi da una parte all'altra della Cortina di Ferro. “Erano tutte e due persone forti e meravigliose, ma come coppia un disastro totale”, ricorda il regista.

2. Il collante della coppia di Pawlikowski è la musica, elemento centrale del film. Ha assoldato, quindi il gruppo folcloristico Mazowsze, una compagnia che esiste ancora e creata dopo la guerra. Il regista si è reso conto, quindi, che proprio attraverso la storia di quest'istituzione musicale sarebbe stato possibile mostrare cosa succedeva nella società polacca dell'epoca, senza bisogno di ulteriori spiegazioni.

3. Pawlikowski ha rivelato che il casting per il ruolo di Zula è stato velocissimo perché aveva già lavorato con Joanna Kulig, con la quale sono amici anche fuori dal set. Il regista ha scritto il ruolo pensando a lei, al suo carattere, alle sue capacità musicali e all’immenso fascino che la contraddistingue.

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