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Federico Moccia condannato a 2 anni di carcere per evasione fiscale

Arriva al verdetto al processo contro lo scrittore e regista, accusato di aver gonfiato le spese di produzione di “Scusa ma ti chiamo amore” per evadere il fisco.
A cura di Valeria Morini
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Brutte notizie per Federico Moccia, autore di best seller adolescenziali e regista di  "Scusa ma ti chiamo amore" e "Amore 14". Lo scrittore e cineasta è stato condannato a due anni di reclusione dal Tribunale di Roma, con l'accusa di evasione fiscale per la cifra di un milione e 400 mila euro. Secondo il Corriere di Roma, sui libri contabili della ditta di cui è titolare Moccia, e che porta il suo nome, sarebbero presenti fatture gonfiate per "acquisizioni inesistenti". La cifra incriminata risalirebbe al 2008, mentre sul denaro che si ritiene evaso nel corso dell'anno precedente sarebbe ormai intervenuta la prescrizione.

Al centro dello scandalo, la lavorazione del film "Scusa se ti chiamo amore" con Raoul Bova e Michela Quattrociocche, tratto dall'omonimo romanzo dello stesso autore romano. Nel processo contro Moccia per evasione fiscale, l’accusa ha contestato all'imputato di aver gonfiato le spese per la realizzazione della pellicola, rivolgendosi a due società di produzione – la MR Trade e la Emmebi srl – che avevano il compito di realizzare interviste a giovani italiani per la sceneggiatura. Tuttavia, la sede della prima ditta non è stata identificata (al suo posto, gli inquirenti avrebbero trovato un magazzino vuoto) e gli estratti conti di Moccia, difeso da Roberta Toma (e già in passato assolto da un'accusa analoga), non hanno assolto il regista dall'inchiesta.

Federico Moccia, l'autore (s)cult degli adolescenti

Figlio di Giuseppe Moccia, alias Pipolo del celebre duo registico Castellano e Pipolo, sindaco di Rosello (Chieti) dal 2012, Federico Moccia ha iniziato come assistente del padre, passando poi a sceneggiare alcune puntate delle serie tv "I ragazzi della 3ª C" e "College". Dopo una lunga carriera come autore televisivo, scrive il suo primo romanzo nel 1992: è "Tre metri sopra il cielo", che passa inizialmente inosservato per poi conoscere un boom improvviso ben 12 anni dopo, sino alla versione cinematografica che ha lanciato la carriera di Riccardo Scamarcio. Moccia scrive successivamente altri romanzi, tra cui "Ho voglia di te", il già citato "Scusa ma ti chiamo amore", "Amore 14", "Scusa ma ti voglio sposare", tutti adattati in film di grande successo al botteghino. Degli ultimi tre, Moccia è anche regista: nonostante l'imbarazzo della critica di fronte a lavori non proprio eccelsi, l'autore romano sembra dare voce a un'intera generazione di teenager. Nel 2013 ha diretto "Universitari – Molto più che amici" e sta attualmente lavorando al suo nuovo film, "Non c'è campo".

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