Francesco Nuti compie 60 anni, auguri a quel “Willy Signori e vengo da lontano”
Francesco Nuti, classe 1955, è quello che si usa definire un artista a “tutto tondo”. Attore, regista, sceneggiatore, cantante, nella sua carriera ha fatto davvero di tutto. Oggi festeggia 60 anni, lunghi, intensi, costellati da successi e brusche cadute, ma vissuti sempre al massimo. In film indimenticabili come “Ad Ovest di Paperino”, Son contento”, “Io, Chiara e lo scuro”, “Tutta colpa del Paradiso”, “Willy Signori e vengo da lontano”, ha sempre messo in mostra la sua inimitabile comicità surreale, malinconica, sensibile, poetica e sognante che ha sempre catalizzato l’attenzione dei media e fatto la felicità di milioni di fan.
I grandi successi degli anni ‘80
La sua carriera inizia prestissimo, quando era ancora studente, recitando, come attore dilettante, diversi monologhi scritti di suo pugno. Per sbarcare il lunario, iniziò a lavorare come operaio in un'industria tessile di Prato, anche se la sua vocazione esplose verso la fine degli anni ‘70, quando diventa uno dei membri del trio cabarettistico dei Giancattivi, composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, in sostituzione di Antonio Catalano. Il trio partecipa a tante trasmissioni di successo ed esordisce anche sul grande schermo con il film “Ad ovest di Paperino”(1981), che ripropone le più famose gag del loro repertorio. L’anno dopo, Nuti inizia la carriera solista prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: “Madonna che silenzio c'è stasera” (1982), “Io, Chiara e lo Scuro” (1983) e “Son contento” (1983), che lo fanno balzare immediatamente all’onore delle cronache. Il ruolo di i Francesco Piccioli, in “Io, Chiara e lo Scuro”, gli fa vincere anche il David di Donatello ed il Nastro d'Argento come Migliore attore protagonista.
L’esordio alla regia e il Festival di Sanremo
Nel 1985, avviene anche l’esordio alla regia con “Casablanca, Casablanca” (1985), una sorta di sequel di “Io, Chiara e lo Scuro”, subito premiato con il premio come Miglior regista esordiente al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián e il secondo David di Donatello come Miglior attore. Ormai lanciatissimo nel firmamento cinematografico italiano, Nuti è diventa inarrestabile e gira, tra la seconda metà degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, film dal seguito strabiliante come “Tutta colpa del Paradiso” (1985), “Stregati” (1986), “Caruso Pascoski di padre polacco” (1988), e “Willy Signori e vengo da lontano” (1989). Quest’ultimo film è, forse, quello più noto, entrato sin da subito nel cuore degli italiani grazie alla storia del protagonista, Willy Signori (Nuti) un giornalista che sta per sposarsi e che ha un fratello paralitico. La sua esistenza è tranquilla, forse un tantino monotona, fino a quando è coinvolto in un incidente in cui muore un giovane. Lucia (Isabella Ferrari), la ragazza del morto, aspetta un bambino e Willy inizia a farsene carico trascurando la propria fidanzata. Nello stesso periodo si dedica anche alla musica, infatti nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone “Sarà per te”, duettando poi con Mietta nel brano “Lasciamoci respirare”, composto da Biagio Antonacci ed inciso nel 1992.
Il declino degli anni Novanta e il coma
Gli anni Novanta, però, non gli sorridono come gli Ottanta. Infatti, nel 1994 realizza l'ambizioso “OcchioPinocchio”, ma con scarso seguito. Nuti decide, quindi, di riprendere il filone del decennio precedente con pellicole come “Il signor Quindicipalle” (1998) con Sabrina Ferilli, “Io amo Andrea” (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001) ma i consensi ai botteghini non sono per nulla paragonabili a quelli degli anni precedenti. Negli anni successivi, Nuti inizia a soffrire di depressione, cade nell’alcolismo e tenta persino il suicidio, ma per fortuna riesce a riprendersi, anche se con molti sforzi e tanta voglia di continuare a vivere, anche per il suo pubblico. Purtroppo, alla vigilia del ritorno sul set, nel settembre 2006, l’attore entra in coma a causa di un ematoma cranico, dovuto probabilmente ad una caduta dalla scale avvenuta nella sua abitazione. Ricoverato e operato d’urgenza, il 24 novembre dello stesso anno esce dal coma, ma solo ai primi di giugno del 2008, l'ex compagna Annamaria Malipiero, comunica che l'attore è uscito dall'ospedale e continua la riabilitazione.
Il ritorno in pubblico
Nel 2010, al Festival del Film di Roma viene presentato il documentario dedicato all’artista, intitolato, “Francesco Nuti… e vengo da lontano” e il comunicato che annuncia il documentario annuncia al pubblico che l’attore è costretto su una sedia a rotelle ed è muto dal giorno dell'incidente. Il 18 novembre 2010 l'attore e regista riappare in pubblico al cinema Eden di Prato alla presentazione del CD “Le note di Cecco”, realizzato dal fratello Giovanni e Marco Baracchino mentre Il 29 novembre torna ad apparire in televisione, ospite della trasmissione di Rai 2 “I fatti vostri”, dove appaiono evidenti i gravi danni cerebrali conseguenti all'incidente oltre all'incapacità di parlare e di muoversi. Il 16 gennaio 2011 compare nella trasmissione di Canale 5 “Stasera che sera!”, condotta da Barbara d'Urso, ma l’intervento suscita tantissime critiche e c’è chi accusa la trasmissione di aver spettacolarizzato la sofferenza dell'artista. L'11 maggio 2014, Nuti ha preso parte ad una festa organizzata per il suo 59º compleanno dai suoi amici Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Giorgio Panariello e Marco Masini al Mandela Forum di Firenze, a cui hanno partecipato circa 7.000 persone. Il 5 agosto 2014, invece, è andato in scena lo spettacolo teatrale "Francesco Nuti – Andata, caduta e ritorno" per la regia del romano Valerio Groppa e tratto dalla biografia "Sono un bravo ragazzo" scritta da Francesco Nuti e curata dal fratello Giovanni. Il protagonista è stato l'attore e cantautore pratese Nicola Pecci. Il 19 aprile scorso, l’artista è riapparso in pubblico sul red carpet del Sorridendo Onlus Film Festival, kermesse cinematografica dedicata alla diversità. Al suo fianco, la figlia sedicenne Ginevra e la ex compagna Annamaria Malipiero, che non lo hanno mai abbandonato.