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‘Fuocoammare’ di Gianfranco Rosi è il candidato italiano agli Oscar 2017

Già Orso d’Oro e Berlino 2016, il documentario di Gianfranco Rosi dedicato ai migranti di Lampedusa rappresenterà l’Italia agli Oscar 2017. Il 24 gennaio sapremo se il film sarà incluso nella cinquina dei candidati come Miglior film straniero. Curiosamente Paolo Sorrentino, tra i membri della commissione che lo ha votato, ha preso le distanze dalla scelta: “Poteva concorrere tra i documentari”.
A cura di Valeria Morini
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È finalmente stato scelto il film che rappresenterà l'Italia agli Oscar 2017: è il documentario di Gianfranco Rosi "Fuocoammare", dedicato alle vicende dei migranti che sbarcano ogni giorno a Lampedusa. Il 24 gennaio, con l'annuncio delle nomination degli Academy Awards, sapremo se il film sarà incluso nella cinquina dei candidati come Miglior film straniero. Gianfranco Rosi, raggiunto a Parigi il giorno dell’opening per la sua uscita in Francia, ha così commentato:

Sono molto felice.  Questa candidatura va oltre il mio film. In questi 8 mesi il film è stato distribuito in più di 60 paesi. E mi sembra essere diventato un film di tutti. In un mondo in cui si continuano a erigere muri e barriere spero che questo film possa seguire le parole di Obama: chi costruisce dei muri costruisce una prigione per sé stesso. Meryl Streep mi disse a Berlino: “Vorrei che il tuo film arrivasse agli Oscar”. Sarebbe davvero un sogno portare a Los Angeles Pietro Bartolo,  Samuele e Peppino. Ringrazio la commissione per aver scelto un film documentario a rappresentare l'Italia. Ho appena scoperto che anche l'Ucraina lo ha fatto. Questo testimonia che il confine tra cinema e documentario è sempre più labile. Da febbraio non mi sono mai fermato. Sono in giro in tutto il mondo come una trottola.  Il messaggio di questo film arriva forte e chiaro. Ed è necessario che io lo accompagni il più possibile nel suo viaggio, anche se i paesi in cui è stato distribuito sono più di 60 e non potrò essere presente  dappertutto, ma faccio il possibile spesso al fianco del magnifico Pietro Bartolo, vero testimone di questo film. Anche in questo momento (che) sono a Parigi per l'uscita del film in Francia. Prossima tappa, ben prima della vera campagna Oscar, è proprio l' America. Il film esce il 21 ottobre dove mi dedicheranno una retrospettiva al BAM, dopo i 3 festival più importanti in America (Toronto, Teluride, New York). Grazie ai produttori Donatella Palermo, Paolo Del Brocco di Rai Cinema, Roberto Cicutto, Carla Cattani, Serge Lalou per aver creduto in questo film dal primo momento.

Fuocoammare scelto tra 7 film, niente da fare per Lo chiamavano Jeeg Robot

"Fuocoammare" è stato scelto da una rosa di sette candidati, comprendente "Perfetti sconosciuti" di Paolo Genovese (vincitore del David come miglior film), "Suburra" di Stefano Sollima, "Pericle il Nero" di Stefano Mordini, "Indivisibili" di Edoardo De Angelis, "Gli ultimi saranno ultimi" di Massimiliano Bruno e "Lo chiamavano Jeeg Robot" di Gabriele Mainetti. Molti avevano riposto le speranze su quest'ultimo, vero e proprio fenomeno cinematografico del 2016 e simbolo di una rinascita del cinema di genere italiano. La commissione preposta alla scelta (formata dal direttore generale cinema del Ministero dei Beni Culturali Nicola Borrelli, i produttori Roberto Sessa e Tilde Corsi, i distributori Osvaldo De Santis e Francesco Melzi D’Eril, i giornalisti Piera Detassis ed Enrico Magrelli, il regista Paolo Sorrentino e lo scrittore Sandro Veronesi) ha invece preferito il documentario di Rosi, già forte di un premio prestigioso.

Fuocoammare dall'Orso d'Oro alla corsa per gli Oscar

"Fuocoammare" parte infatti con un importante biglietto da visita: ha conquistato l'Orso d'Oro al Festival di Berlino 2016 e la tematica affrontata potrebbe piacere molto ai giurati dell'Academy Awards. Il documentario di Rosi è incentrato su un argomento quanto mai scottante e attuale, come quello del fenomeno migratorio a Lampedusa. Particolare tutt'altro che insignificante, in caso di vittoria "Fuocoammare" sarebbe il primo documentario a conquistare il premio come Miglior film straniero.

Paolo Sorrentino: "Errore, andava candidato tra i documentari"

Curiosamente, proprio uno dei membri della commissione ha criticato la scelta fatta. Si tratta di Paolo Sorrentino, che ha pubblicamente condannato la decisione presa dai colleghi parlando addirittura di scelta "masochistica".

Questa scelta è un inutile, masochistico depotenziamento del cinema italiano che quest’anno poteva portare agli Oscar due film: un film di finzione, Indivisibili, che secondo me avrebbe avuto molte chance, e Fuocoammare che poteva concorrere e vincere nella categoria dei documentari.

Esulta Rai Cinema: "Questo è servizio pubblico"

"La candidatura di Fuocoammare alla nomination all’Oscar come migliore film straniero è il giusto riconoscimento per un’opera in cui il talento di Gianfranco Rosi si è sposato perfettamente con la nostra missione di Servizio pubblico universale". Queste le parole del presidente della Rai Monica Maggioni e del direttore generale Campo Dall'Orto. Esulta anche Rai Cinema, tramite le parole di Paolo Del Brocco, Amministratore delegato: “Questa candidatura ha un valore straordinario, in particolar modo per un film che porta all’attenzione mondiale non solo il problema dei migranti, ma il lavoro che l’Italia e l’isola di Lampedusa da anni affrontano per portare soccorso alle centinaia di migliaia di persone che sbarcano sulle sue coste in cerca di un futuro. Gianfranco Rosi è uno dei pochi autori al mondo capace di trovare la sintesi perfetta tra qualità cinematografica altissima e la forza del cinema di denuncia, con uno sguardo sulla realtà originale e potente che sa entrare nel vivo della riflessione sociale e politica più attuale”. Del Brocco chiosa:

Fuocoammare rappresenta in modo esemplare la nostra visione di servizio pubblico nel cinema: le nostre congratulazioni a Gianfranco Rosi

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