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George Lucas: “Hollywood è un circo e la fantascienza non mi emoziona più”

Sono quasi scioccanti le parole pronunciate dal creatore di “Star Wars” in un incontro con il pubblico al Sundance Film Festival. Il regista ha affermato di sentirsi molto lontano dal mondo di Hollywood: “Conta solo lo spettacolo: a nessuno interessano le storie e le idee”.
A cura di Valeria Morini
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Nell'ormai lontano 1977, un film intitolato "Star Wars" (in terra italica chiamato semplicemente "Guerre stellari") e firmato da un giovane regista di nome George Lucas, cambiò per sempre la storia del cinema. Quarant'anni dopo, quello stesso regista, che ha praticamente inventato il concetto di blockbuster – insieme all'amico Steven Spielberg – e ha rivoluzionato in maniera irreversibile l'utilizzo della tecnologia sul grande schermo, è tornato a parlare dalla vetrina del Sundance Film Festival. E le sue parole sono state tutt'altro che rassicuranti e ottimiste. A un incontro con il pubblico in compagnia di Robert Redford, direttore del festival dedicato al cinema indipenente americano, Lucas ha infatti manifestato tutto il suo pessimismo nei confronti della Hollywood contemporanea:

È evidente che Hollywood sia solo interessata allo spettacolo e che non gliene freghi niente della storia o di ascoltare un giovane con delle idee. È un tendone da circo.

Sono parole apparentemente contraddittorie, dette da un regista che proprio della spettacolarità e degli effetti visivi ha fatto il suo marchio di fabbrica. Ma Lucas tiene a precisare la differenza tra semplice entertainment e cinema d'autore:

Se prendete Star Wars e guardate quello che vi accade, vedrete c’è molta più sostanza che in un circo.

Il suo giudizio sugli Studios hollywoodiani è spietato:

Non c'è controllo negli Studios, oggi. Io, invece, dal 1977 ho sempre mantenuto fermo il mio sguardo sull'universo che costruivo e su cui all'inizio nessun produttore avrebbe scommesso. Forse perché al tempo non c'era un'industria degli effetti visivi e sonori e ci si doveva ingegnare. Artigianato puro. Ecco perché ho deciso di dar vita a una bottega personale che poi si è allargata ed è diventata un sistema a sé.

Persino il cinema di fantascienza di oggi, che tanto deve proprio alle invenzioni di Lucas, sembra non interessarlo:

Star Wars ha cambiato le cose. Però oggi io non nutro alcun interesse nel lato fantascientifico. Tutto quello che vedo passare per gli schermi non mi emoziona.

Nemmeno il nuovo "Star Wars VII" che sarà diretto da J. J. Abrams dunque saprà solleticare l'interesse del regista californiano? Prodotto dalla Disney, dal momento che Lucas stesso ha venduto tutti i diritti di sfruttamento della saga alla casa di Topolino,  uscirà a dicembre ed è probabilmente l'evento cinematografico più atteso da molto tempo a questa parte. Intanto, il vecchio George mette in guardia chi pensa che il cinema di oggi possa fondarsi solo sulla tecnologia:

Molto di ciò che si dice sulle nuove frontiere del cinema è sopravvalutato. Mai e poi mai, dieci anni fa, avrei immaginato che oggi la gente avrebbe passato le ore a guardare dei gattini che fanno cose idiote sui loro schermi.

Nonostante abbia ormai toccato la soglia dei 70 anni, la carriera di Lucas non è affatto al tramonto. Il film d'animazione "Strange Magic" da lui prodotto con la LucasFilms e la Industrial Light & Magic, è appena uscito nella sale americane e arriverà in Italia l'11 febbraio. Per quanto in patria sia stato un flop al botteghino, è la dimostrazione che Lucas ha ancora voglia di divertirsi come una ragazzino:

Sono cresciuto in un’era nella quale ci dicevamo: non fidarti di nessuno sopra i 30 anni. E ci credo ancora adesso.

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