Giallo/Argento – La recensione
Sinceramente non ho ben capito il percorso fatto da questa pellicola di Dario Argento. Le riprese si sono svolte a Torino nel 2008. Ufficialmente, il film, intitolato “Giallo”, doveva uscire nel 2009, ma per problemi legati alla distribuzione, in Italia esce direttamente in dvd nel novembre 2010. Oggi lo ritroviamo nelle sale italiane col titolo “Giallo/Argento”. I protagonisti sono il premio Oscar Adrien Brody e Emmanuelle Seigner, moglie di Roman Polansky.
La storia non cambia. Torino fa da sfondo alle malefatte di un serial killer, traumatizzato sin da piccolo da una malattia al fegato che lo ha reso deforme e lo ha etichettato come “il Giallo”. Costui vaga per Torino a bordo del suo taxi, alla ricerca di modelle da deturpare per sentirsi meno frustrato. Sulle sue tracce c’è il detective Enzo Avolfi (Adrien Brody), il quale ha alle spalle molte vittime innocenti e un oscuro passato da dimenticare. A fargli da spalla in questa cupa vicenda c’è Linda (Emmanuelle Seigner), sorella di una modella scomparsa nel nulla.
La diatriba distributiva di questo thriller è stata un vero e proprio dilemma. Nel 2010 lo stesso Adrien Brody denunciò la produzione per inadempienza contrattuale e appropriazione indebita della propria immagine pubblica, chiedendo il blocco della distribuzione in dvd. Il contenzioso è stato poi risolto tramite risarcimenti vari e l’impedimento della circolazione del dvd nel territorio americano. Oltre questa spiacevole situazione, Dario Argento pur presentando il film in vari festival internazionali – anche al Festival Di Cannes 2009 – la pellicola non è mai stata acquistata, quindi, non ha mai trovato un distributore.
Dopo aver visionato il film, in effetti, ci si accorge che è un prodotto pieno di difetti. Purtroppo il Dario Argento di una volta sembra non voler ritornare. “Profondo Rosso”, “Phenomena”, “Tenebre”, sono solo lontani ricordi. Nonostante la presenza di due attori d’eccellenza come Brody e la Seigner, la pellicola non ha alcuna impalcatura, la sceneggiatura è elementare e la stessa tecnica registica sembra abbozzata e svogliata. I personaggi non sono assolutamente sviluppati, e il fatto che a metà film già venga svelato palesemente il volto del serial killer, non fa altro che affossare il tutto ancora di più. Nessun colpo di scena, nessuna scena splatter e insaguinata “alla Argento”, niente di niente, solo un ridicolo gioco sul “tema del doppio” trito e ritrito, già visto milioni di volte. Neanche lo scialbo killer ci coinvolge nelle sue scorribande, l’adrenalina è pari a zero. Com’è possibile far uscire un prodotto del genere, soprattutto dopo che è già stato distribuito in dvd? Siamo sull’orlo del baratro? Qualcuno salvi il cinema italiano!
Voto: 3