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Giancarlo Giannini a 40 anni da Sessomatto: “Oggi cinema e tv sono la stessa cosa” (VIDEO)

Giancarlo Gianni ai microfoni di Fanpage, in occasione del Napoli Film Festival, ha commentato il successo di Sessomatto, a 40 anni dalla sua uscita nelle sale, e analizzato la differenza tra cinema e televisione nell’era moderna orientata al digitale.
A cura di Eleonora D'Amore
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"Questo mestiere per me è proprio un gioco, preso ovviamente in maniera molto seria. Se non c'è l'ironia, penso diventi troppo difficile perché si trasforma quasi in una sofferenza. È un mestiere alquanto effimero, però ha il suo piacere nel raccontare ai grandi quello che solo da piccoli ci raccontano: le favole". È così che Giancarlo Giannini esordisce ai microfoni di Fanpage, in occasione del Napoli Film Festival, al quale è stato invitato per il 40ennale del film Sessomatto, proseguendo poi sul commento del declino e dell'abbandono umano, nonché mediatico, della co-protagonista Laura Antonelli: "È un peccato che in Italia si abbandonino attori o attrici di questo calibro, e non è la prima volta. Laura ha avuto una vita difficile, nasceva come maestra di ginnastica ed era una ragazza davvero poco inquinata ai suoi esordi. Poi ha avuto problemi grossi, dovuti anche a conoscenze sbagliate. Bisogna stare attenti perché tutto si inquina, in questo mestiere che tocca molto soprattutto le personalità dei suoi protagonisti".

Giancarlo Giannini in sala di doppiaggio
Giancarlo Giannini in sala di doppiaggio

"L'onore e il rispetto" e "Io non dimentico" la riportano di tanto in tanto di nuovo in tv. Pensa che il pubblico che la segue sul piccolo schermo sia diverso da quello del cinema? Se sì, in cosa?

Attualmente non credo sia diverso, una volta era diverso. Se dovevi, facevi o teatro o cinema o televisione. Oggi invece quello che si fa al cinema va quasi sempre in televisione (e spesso viene finanziato da essa). È scomparso il 35mm e di conseguenza anche la chimica dell'immagine, che era un po' diversa da quello di adesso, tutto è diventato digitale. Si confonde tutto, quindi ogni volta che vedo una macchina da presa va benissimo, agisco sempre in funzione di un occhio che mi riprende, che sia per il cinema o per la televisione non cambia molto.

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