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Gli 80 anni di Francis Ford Coppola nei suoi 7 capolavori assoluti

Nella sua lunga carriera ha portato a casa 6 Oscar e una caterva di altri premi. Francis Ford Coppola – 80 anni il 7 aprile – ci ha regalato perle immense come la saga de “Il Padrino”, “Apocalypse Now”, “I ragazzi della 56esima strada” e “Dracula di Bram Stoker”. Per celebrarlo alla grande, ecco allora 7 suoi capolavori che non ci stancheremmo mai di vedere.
A cura di Ciro Brandi
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Nella sua sfolgorante carriera ha portato a casa 6 Oscar e ci ha regalato perle immense come la saga de “Il Padrino”, “Apocalypse Now”, “I ragazzi della 56esima strada” e “Dracula di Bram Stoker”. Il grande Francis Ford Coppola, il 7 marzo, compie 80 anni e con i suoi illustri colleghi  Martin Scorsese, Brian De Palma, Steven Spielberg e George Lucas ha contribuito alla nascita della New Hollywood, quindi al rinnovamento del cinema statunitense e mondiale, dagli anni ’60 agli ’80, con un successo clamoroso. Ecco, quindi, 7 suoi capolavori assoluti che non ci stancheremmo mai di vedere.

“Il Padrino”(1972)

Nel 1972, usciva il più grande gangster movie di tutti i tempi. “Il Padrino” ha come protagonista l’inimitabile Marlon Brando, nei panni di Don Vito Corleone, capo di una famiglia mafiosa di New York (siamo nel dopoguerra, tra la seconda metà degli anni ’40 e la prima metà dei ’50) e i suoi figli (e figliocci), tra cui Michael Corleone (Al Pacino), che cercherà di prendere in mano le redini dell’impero criminale, dopo che il padre rimane vittima di un attentato. Scritto da Mario Puzo (autore dell’omonimo romanzo) e dallo stesso Coppola, il film, oltre ad essere stato pluripremiato ed osannato a non finire, è stato inserito anche dall’American Film Institute al terzo posto nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. La pellicola portò a casa tre Oscar – Miglior Film, Miglior attore protagonista (Marlon Brando) e Miglior sceneggiatura – mentre la statuetta per la Miglior Regia andò, a sorpresa, a Bob Fosse per “Cabaret”. Il clamoroso successo diede vita ad altri due capitoli, “Il Padrino – Parte II”(1974) e “Il Padrino – Parte III”(1990) e ad, oggi, è una delle saghe più amate di sempre.

“La conversazione”(1974)

Gene Hackman è Harry Paul, un investigatore privato molto meticoloso e ossessionato, però, per la propria privacy. Quando il direttore di una grande azienda gli chiede d’investigare sulla moglie, che probabilmente lo tradisce, Paul, dopo aver ascoltato le intercettazioni, si rende conto che c’è qualcosa dietro di più pericoloso e rischioso e preferisce non consegnare al direttore il materiale raccolto. La situazione cambia decisamente quando i nastri gli saranno rubati. Gene Hackman ci regala una delle performance più alte della sua carriera in un thriller scritto meravigliosamente e diretto da Coppola con una maestria che avrebbe meritato l’Oscar, invece delle tre nomination al Miglior film, Migliore sceneggiatura e Miglior sonoro.

“Apocalypse Now”(1979)

Il film cult del 1979 ha come protagonisti Marlon Brando, Robert Duvall e Martin Sheen ed è ispirato al romanzo di Joseph Conrad “Cuore di tenebra”. La pellicola vinse la Palma d'oro al 32° Festival di Cannes e due Oscar nel 1980 per la migliore fotografia (a Vittorio Storaro) e per il miglior sonoro (a Walter Murch). Impossibile dimenticare la feroce guerra privata del colonnello Kurtz (Brando) che dal Vietnam si sposta in Cambogia, e il tentativo del capitano Willard (Sheen) di eliminarlo. Pietra miliare.

“I ragazzi della 56esima strada”(1983)

Coppola ci porta a Tulsa, in Oklahoma, dove negli anni ’60 ci sono due bande rivali, i Greasers e i Socials. La prima è formata dai poveri che abitano in periferia mentre la seconda è composta dai ricchi residenti dei quartieri borghesi. Un giorno, tre Greaser – Ponyboy (C. Thomas Howell), Johnny (Ralph Macchio) e Dallas (Matt Dillon) – uccidono uno dei Social, nascondendosi poi in una chiesa. Proprio quando hanno deciso di costituirsi, la chiesa prende fuoco e la situazione precipita tragicamente. Cult generazionale basato sul romanzo di Susan Eloise Hinton, pubblicato nel 1967, con un cast eccezionale, una sceneggiatura impeccabile scritta da Kathleen Knutsen Rowel e la meravigliosa colonna sonora di Carmine Coppola. Immortale.

“Cotton Club”(1984)

New York, Anni ’20. Il Cotton Club diventa il locale più in voga della Grande Mela, dove si esibiscono tanti artisti di colore ma agli spettacoli possono assistere solo i bianchi. In un altro locale, dei sicari tentano di uccidere il gangster Dutch Schultz (James Remar), che però riesce a scampare all’attentato grazie a Dixie (Richard Gere), giovane suonatore di cornetta. Schultz lo fa assumere al Cotton Club e gli affida anche la sua amante Vera Cicero (Diane Lane), ma presto la gelosia prenderà il sopravvento. Basato sul libro fotografico di James Haskins, il film portò a casa due nomination agli Oscar (Miglior montaggio e Migliore scenografia), ma è impossibile non notare la cura nei dettagli di Coppola nel ricostruire un’intera epoca, mescolando musica, dramma ed elementi dei più grandi gangster movie.

“Dracula di Bram Stoker”(1992)

Tratto dal romanzo “Dracula” dello scrittore irlandese Bram Stoker, la pellicola vede il grande Gary Oldman nel ruolo del conte, Winona Ryder nei panni di Mina Harker, Anthony Hopkins in quelli del professor Abraham Van Helsing e Keanu Reeves nel ruolo di Jonathan Harker. Il film narra di Dracula, il principe di Valacchia, che entra in guerra contro i turchi per difendere la cristianità. Di fronte alla morte della moglie Elisabeth però, il protagonista rinnegherà Dio e si trasformerà in una creatura della notte, un vampiro per l'appunto. Quando, dopo secoli, scorgerà la foto della giovane Mina, identica alla moglie, deciderà di trasferirsi a Londra e farne la sua eterna compagna. Performance da urlo quella di Gary Oldman mentre meritatissimi furono i tre Oscar ai Migliori costumi, al Miglior trucco e al Miglior montaggio.  A fronte di un budget di 40 milioni di dollari, la pellicola ne portò a casa più di 215, conquistando anche la critica specializzata. Un trionfo.

“Jack”(1996)

Jack Powell (Robin Williams) nasce solo dopo appena due mesi di gestazione e, purtroppo, la sua vita non sarà facile. Infatti, a causa di una rara disfunzione genetica, Jack invecchia 4 volte più velocemente delle persone normali e, quindi, pur avendo solo dieci anni, ha l'aspetto di un quarantenne. La madre Karen (Diane Lane) ed il padre Brian (Brian Kerwin) cercano in tutti i modi di tenerlo al riparo dai pericoli del mondo esterno, affidandolo al tutore Mr. Lawrence Woodruff (Bill Cosby). Jack, però, non vuole restare chiuso in casa e decide di tornare di nuovo a scuola tra i suoi amici, anche se il suo aspetto, col passare del tempo, sarà quasi quello di un anziano. Uno dei film del compianto e indimenticabile Robin Williams forse meno noti ma più emozionanti di sempre. Coppola fonde commedia e dramma in una pellicola che tratta temi importanti come la malattia, la solitudine, i sogni e la speranza. Difficile non piangere.

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