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Golden Globes, Servillo: “E’ una grande gioia, a Paolo Sorrentino il merito”

Il premio a “La Grande Bellezza” inorgoglisce il suo protagonista, Toni Servillo, che elogia il regista napoletano “capace di saper unire linguaggi e tematiche come pochi”. E poi aggiunge: “Questo non è il momento delle dietrologie”.
A cura di A. P.
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La notte di ieri ha proclamato vincitore ai Golden Globe "La Grande Bellezza", il film che Paolo Sorrentino ha realizzato nel 2013 che adesso può seriamente e concretamente pensare di ambire agli Oscar. E' il film di un regista, premiato e sorridente, ma è anche il film di Toni Servillo, protagonista indiscusso della pellicola, artefice di un binomio con Sorrentino che pare ricordare sodalizi tra registi e attori di altri tempi. Le parole di Servillo, le prima parole di soddisfazione per il riconoscimento della stampa americana sono tutte di elogio al talento del regista, alla sua capacità di coniugare linguaggi, immagini e tematiche. Ai microfoni di Repubblica ha detto:

E' un giorno molto bello, la cui realizzazione è sembrata lungi dall'essere immaginata. Questo è un premio che va innanzitutto al talento straordinario di Sorrentino, un premio che va al film, chi l'ha pensato, l'ha realizzato, chi è capace di collegare temi e immagini così come Paolo ha sempre dimostrato di saper fare. Io e un cast di attori molto bravi siamo parte importante del film. Ma credo questo film premi principalmente i produttori e il regista.

Il parallelismo con i fasti del cinema italiano dei decenni passati è la regola, specie in questo momento in cui Servillo e Sorrentino sembrano ripercorrere le stesse strade battute da Fellini e Mastroianni: "Se penso a cosa sarà il mondo tra 30, 40 o 50 anni non penso affatto all'idea che io possa essere nei documentari. Il paragone con Mastroianni lusinga chiunque, ma io lo ritengo un po' sproporzionato. Continuo a guardare a lui come ad un modello". Infine l'accenno di polemica, anche nel merito di quei molti italiani che inizialmente non avevano accolto il film col massimo entusiasmo, e che adesso si trovano in un certo modo smentiti dai riconoscimenti internazionali, italiani che non hanno accettato il racconto magistrale di quella pazzia che è insita in noi:

Non credo che sia questo il momento per fare questo tipo di analisi. Io sono contento di dire che sono felice di festeggiare insiema a chi ha realizzato questo. Iniziare a fare dietrologia in questo momento mi sembra piuttosto inutile.

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