“Grandi Magazzini”, la commedia cult di Castellano e Pipolo compie 30 anni
Il 31 ottobre 1986 usciva, nelle sale italiane, una delle commedie più amate di sempre. “Grandi Magazzini”, scritta e diretta dai mitici Castellano e Pipolo, è una commedia corale che vede la partecipazione di tantissime star del cinema e della televisione di quegli anni e ottenne un successo clamoroso. Il film è, infatti, composto da una decina di sketch, tutti surreali e demenziali. C’è quello con Enrico Montesano, nei panni di Evaristo Mazzetti, addetto alle pulizie dei Grandi Magazzini che viene scambiato per il figlio del proprietario, il quale deve dei soldi ad uno strozzino e, purtroppo per lui, finirà molto male; quello con Il dispotico Direttore Michele Placido che bistratta la sua segretaria, la signorina Romano, ma poi alla fine la inviterà a cena. Nino Manfredi è invece Marco Salviati, attore alcolizzato e in difficoltà che viene chiamato dal suo manager (Leo Gullotta) per girare lo spot dei Grandi Magazzini, ma ci arriva totalmente ubriaco; Heather Parisi è nei panni di una non vedente che, dopo aver vagato tutto il giorno in cerca dell’uscita, crede di essere arrivata a casa, ma invece si ritrova a dormire nel letto del reparto arredamento. Ma poi ci sono anche Lino Banfi (storpio che suona fuori al Centro), Paolo Villaggio (il finto robot), Christian De Sica (palestrato che ha vinto un buono da 500.000 lire da spendere ai Magazzini), Renato Pozzetto (corriere del Centro), Massimo Boldi, Teo Tecoli, Ornella Muti, Massimo Ciavarro, Laura Antonelli e tantissimi altri attori.
“Grandi Magazzini”, un mix di nostalgia e risate che fa sempre un gran bene
Le riprese si svolsero ai grandi magazzini “Okay”, di Viterbo, all’Euromercato di Paderno Dugnano e il Centro Direzionale Colleoni ad Agrate Brianza. Molti, però, non sanno che esistono due versioni del film. Quella cinematografica, che dura 1 ora e 50, ma anche una versione per la televisione che dura ben 2 ore e 26 minuti e che, ogni tanto, viene trasmessa da Mediaset e dalla Rai. Ciò è dovuto al fatto che il produttore Vittorio Cecchi Gori, mentre le riprese andavano avanti, faceva aggiungere sempre nuovi attori e sketch, costringendo Castellano e Pipolo a rocamboleschi tagli e aggiunte, che alla fine hanno portato a fare le due versioni. Comunque, il successo della pellicola è dovuto proprio alla presenza di tutti questi personaggi, amatissimi dal pubblico, riuniti in un unico film. Naturalmente, cinematograficamente parlando, “Grandi Magazzini” s’inserisce nel filone comico-demenziale ed è intrattenimento puro. Nella sua semplicità, però, la commedia è stata, ed è, un punto di riferimento per tantissimi registi, anche contemporanei e, ancora oggi, se vi è capitato di rivederla, suscita quel mix di risate e nostalgia che fa sempre un gran bene.