Hans Christian Andersen, dalle fiabe al cinema
Oggi Google dedica il suo logo a Hans Christian Andersen, apprezzatissimo autore di fiabe nato 205 anni fa. Nacque infatti a Odense, in Danimarca, il 2 aprile 1805, e morì a Copenaghen 70 anni dopo. Tentò una prima carriera da poeta e romanziere, ma fu poi attraverso il mondo della fiaba, insieme all'opera per il teatro, che riuscì a costruirsi una notorietà ancora oggi non scalfita dallo scorrere inesorabile del tempo. Tra i titoli principali, possiamo senz'altro ricordare La principessa sul pisello, La sirenetta, Il brutto anatroccolo e La piccola fiammiferaia.
Anche il cinema, talvolta, ha cercato di prendere spunto dalle opere di Andersen, nel non facile compito di trasportarle su grande schermo. In questo senso, famosissimo è il film Scarpette Rosse, realizzato nel 1948 da Michael Powell e Emeric Pressburger, e vincitore di due premi Oscar. Un capolavoro amatissimo da Francis Ford Coppola, che recentemente l'ha scelto come suo “film del cuore” facendolo proiettare all'ultimo Torino Film Festival.
Rimasto scolpito a fondo nell'immaginario collettivo, bambini e non solo, è anche La Sirenetta, film d'animazione tratto da Andersen e realizzato dalla Disney nel 1989, mentre meno impatto mediatico ha avuto Pollicina, altro film animato uscito nel 1994. Di tenore completamente opposto, invece, è Red Shoes, rivisitazione in chiave horror dell'omonima fiaba, girato nel 2005 e diretto dal coreano Kim Yong-Oyun, abile a sfruttare le caratteristiche peculiari care al J-Horror, per mettere in scena un film con momenti di discreta tensione, ma sicuramente lontano dai capolavori orientali di questi ultimi anni.
Alessio Gradogna