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“Hitler contro Picasso e gli altri”: c’è anche Servillo a raccontare l’ossessione nazista per l’arte

Claudio Poli è il regista di questo straordinario documentario, nei cinema italiani solo il 13 e 14 marzo e a seguire sugli schermi di altri 50 paesi del mondo. L’opera ci guida alla scoperta del Dossier Gurlitt, di rari materiali d’archivio, dei tesori segreti del Führer e di Goering attraverso interventi eccellenti, le esposizioni delle opere “degenerate” recuperate e con la straordinaria partecipazione di Toni Servillo.
A cura di Ciro Brandi
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Il 13 e 14 marzo, in anteprima mondiale e a seguire in 50 Paesi in giro per il mondo, Claudio Poli sbarcherà nei nostri cinema con “Hitler contro Picasso e gli altri – L’ossessione nazista per l’arte”, uno straordinario documentario, scritto da Sabina Fedeli e Arianna Marelli, su soggetto di Didi Gnocchi, che vede la partecipazione di Toni Servillo e quella di Remo Anzovino come autore delle musiche, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital.

Hitler e i nazisti contro "l'arte degenerata"

Poli ci riporta ad 80 anni fa, quando il regime nazista bandì la cosiddetta “arte degenerata” – soprattutto di artisti come Max Beckmann, Paul Klee, Oskar Kokoschka, Otto Dix, Marc Chagall, El Lissitzky – organizzando a Monaco, nel 1937, un'esposizione pubblica per condannarla e deriderla e, contemporaneamente, una mostra per esaltare la “pura arte ariana”, con “La Grande Esposizione di Arte Germanica”. In quegli stessi giorni, cominciò la razzia, nei musei o nelle case di collezionisti ed ebrei, di capolavori destinati a occupare il progetto di Hitler del Louvre di Linz (mai realizzato)  e di Carinhall, la residenza privata di Goering. Alla fine, le opere sequestrate furono oltre 16.000 e oltre 5 milioni in tutta Europa.

Il viaggio nelle esposizioni delle collezioni recuperate

Il regista, col suo documentario, racconta le infinite vicende di quei giorni, guidandoci tra Parigi, New York, l’Olanda e la Germania, raccogliendo testimonianze dirette sulle storie che prendono il via da alcune grandi esposizioni, facendo il punto sull’arte trafugata, tra protagonisti di quegli anni, ultime restituzioni e materiali d’archivio. Si partirà dalla  “21 rue La Boétie”, la mostra parigina che espone parte della collezione recuperata di Paul Rosenberg, con quadri di Picasso e Matisse, poi vedremo la “Looted Art”, la mostra olandese, con dipinti provenienti dai depositi statali e dalle collezioni razziate dai nazisti; la “Dossier Gurlitt”, doppia esposizione di Berna e Bonn che per la prima volta espone la collezione segreta di Cornelius Gurlitt, figlio di uno dei mercanti d'arte che collaborarono coi nazisti, fermato per caso dalla polizia doganale nel 2010. Tra le sue tele, ci sono capolavori di Chagall, Monet, Picasso e Matisse. Tra i protagonisti, ci sono anche Edgar Feuchtwanger, che nel 1929 fu il vicino di casa di Adolph Hitler, qualche anno prima che suo padre fosse deportato a Dachau, mentre dalla loro casa venivano sottratti mobili e libri preziosi e Tom Selldorff, il quale è riuscito a recuperare quattordici opere appartenute alla sua famiglia cui furono sottratte negli anni '30.

Gli interventi illustri

Nel suo documentario, Poli ha voluto far intervenire grandi ed autorevoli personalità tra cui: Pierre Assouline, giornalista e scrittore; Jean-Marc Dreyfus, storico e autore del libro “Il Catalogo di Goering”; Meike Hoffmann, esperta di arte degenerata e della vicenda Gurlitt, autrice principale della biografia di Hildebrand Gurlitt “Il mercante d'arte di Hitler”; Elizabeth Royer, gallerista parigina, esperta di restituzioni; Marei e Charlene von Saher, eredi del gallerista Jacques Goudstikker, Cynthia Saltzmann, storica dell'arte e autrice del libro “Ritratto del dottor Gachet. Storia e avventure del capolavoro di Van Gogh”; Anne Webber, cofondatrice e condirettrice Commition for Looted Art in Europe, Rein Wolfs, a guida della Bundeskunsthalle di Bonn e co-curatore della mostra su Gurlitt a Bonn, Nina Zimmer, direttrice del Kunstmuseum Bern – Zentrum Paul Klee e co-curatrice della mostra su Gurlitt a Berna e tantissimi altri.

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