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I 10 migliori film sul mondo del calcio

Se vi manca il campionato di calcio, niente paura, approfittate di questi mesi di pausa per godervi i più bei film sul nostro amato sport nazionale rispolverando veri e indimenticabili capolavori come “Fuga per la vittoria”, con Sylvester Stallone e “Il maledetto United” del premio Oscar Tom Hooper.
A cura di Ciro Brandi
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Vi manca il campionato di calcio? Niente paura, approfittate di questi mesi di pausa per godervi i più bei film sul nostro amato sport nazionale, senza dover andare in stadi affollati e rispolverando veri e indimenticabili capolavori del genere come “Fuga per la vittoria”, con Sylvester Stallone e Michael Caine, “Il maledetto United” del premio Oscar Tom Hooper, “Maradona di Kusturica”, del grande regista Emir Kusturica, oppure la lettura in chiave comica di “Shaolin Soccer”, di Stephen Chow. Personaggi unici, campioni clamorosi e tifoserie assordanti vi faranno venire voglia di averli tutti nella vostra collezione personale. Buona lettura.

1 – “Fuga per la vittoria” (1981) di John Huston

Il film ha ancora oggi una notevole popolarità, soprattutto per la presenza di grandi calciatori dell'epoca a fianco degli attori principali. La pellicola è liberamente ispirata alla partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra una mista di calciatori di Dynamo e Lokomotiv e una squadra composta da ufficiali dell'aviazione tedesca Luftwaffe. La particolarità è che per interpretare le parti dei calciatori alleati sono stati chiamati nel cast numerosi atleti professionisti di fama internazionale: Pelé, fuoriclasse brasiliano tre volte campione del mondo (1958, 1962 e 1970); Bobby Moore, capitano della nazionale inglese campione del mondo nel 1966; il belga Van Himst, il polacco Deyna, l'argentino Ardiles campione del mondo nel 1978, tutti leader delle rispettive nazionali, e altri ancora. Sylvester Stallone interpreta un soldato (in realtà una spia) canadese più avvezzo al football americano che al calcio, portiere dallo stile molto grezzo, che a più riprese chiede a Colby quale sia il giusto piazzamento sul corner, ma che all'ultimo minuto parerà il decisivo rigore che avrebbe permesso ai tedeschi di vincere la partita. Sylvester Stallone fu allenato dal portiere Gordon Banks per la preparazione a questo film. L'unico vero calciatore statunitense del cast, singolarmente, interpreta il ruolo di un atleta tedesco, il capitano Baumann. Si tratta di Werner Roth, nato nella ex-Jugoslavia da genitori provenienti dalla Germania e americano per naturalizzazione.

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2 – “Sognando Beckham” (2002) di Gurinder Chadha

Jasminder, detta Jess, una ragazza indiana immigrata a Londra, ama giocare a calcio e ha un'autentica passione per David Beckham. La sua famiglia però non condivide e vorrebbe che nel suo futuro ci fosse soltanto il college e un lavoro come avvocato. Un giorno, mentre sta giocando in un parco pubblico, le viene proposto da Jules, una ragazza del team locale, di entrare a far parte della squadra femminile di calcio e partecipare al torneo estivo. La ragazza farà amicizia con l'allenatore irlandese Joe, ex giocatore. Durante una trasferta in Germania, in un locale, i due quasi si baciano. Questo incrina l'amicizia tra Jess e Jules che, anche se aveva detto all'amica il contrario, da tempo è innamorata del ragazzo. Durante il matrimonio della sorella di Jess il padre, stanco di vedere la figlia triste ad una festa per la famiglia così importante, le permetterà di andare a giocare la finale del torneo, in cui la ragazza risulterà decisiva tirando la punizione del definitivo 2-1. Notata da un osservatore statunitense, riuscirà assieme a Jules a realizzare il suo sogno andando a giocare negli Stati Uniti. Nel momento in cui sta per partire, insieme a Jules, per New York, Joe la va a salutare in aeroporto e dopo un bacio romantico vede passare il suo idolo Beckham. E’ interpretato da Parminder Nagra, Keira Knightley e Jonathan Rhys Meyers.

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3 – “Best” (2000) di Mary McGuckian

Il film narra dell'ascesa e della caduta del calciatore nordirlandese George Best: dal trasferimento ancora in giovane età, nonostante l'incertezza del padre, a Manchester in Inghilterra nel settore giovanile del Manchester United, alla definitiva consacrazione con la vittoria della Coppa dei Campioni e l'assegnazione del Pallone d'oro nel 1968. George Best era ancora in vita all'epoca del film, anche se aveva già subito un trapianto di fegato, e compare nei fotogrammi di chiusura dei titoli di coda. Le sue disavventure al di fuori dei campi di calcio e della trama del film si concluderanno tragicamente con la sua prematura morte per cirrosi epatica all'età di 59 anni. Nei panni del leggendario calciatore c’è John Lynch.

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4 – “Il maledetto United” (2009) di Tom Hooper

Il film racconta i 44 giorni da allenatore dell'ex calciatore Brian Clough, successore di Don Revie sulla panchina dell'odiato Leeds United. Il suo carattere e le sue bizzarrie lo resero un'icona del calcio inglese negli anni settanta. Hooper fa iniziare la storia dopo la mancata qualificazione ai Mondiali del 1974. In quel periodo, l'allenatore della nazionale inglese Alf Ramsey viene licenziato e sostituito con l'allenatore Don Revie, che lascia vuota la panchina del Leeds dopo anni di successi. Al posto di Revie viene ingaggiato Brian Clough, ex calciatore di Middlesbrough e Sunderland ed ex allenatore del Derby County. Nonostante abbia accettato l'incarico, Clough odia profondamente il Leeds e il modo di giocare impostato dall'altrettanto odiato Don Revie. Clough si ritrova ad affrontare questa nuova avventura da solo, senza il suo fidato assistente Peter Thomas Taylor, in 44 giorni dovrà trasformare gli arroganti calciatori del Leeds, noti per la scorrettezza in campo e per essere delle primedonne fuori dal campo, in onesti e sportivi calciatori. Nonostante il suo odio verso la maglia e la dirigenza del club, verrà spinto dal suo orgoglio e dalla sua smania di vittorie. Inoltre viene raccontato il lato umano di Clough con le sue paure verso il fallimento che lo porteranno ad essere tabagista e alcolizzato.

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5 – “Shaolin Soccer” (2001) di Stephen Chow

E’ un film comico cinese ma di grande impatto visivo, che ha riscosso un notevole successo di pubblico nel nostro paese. L'adattamento italiano differisce dall'originale per l'aggiunta di alcune voci fuori campo, per il cambio di alcuni nomi e di diversi dialoghi, e infine per qualche modifica alla colonna sonora. Inoltre, il doppiaggio italiano, diretto da Pino Insegno, ha fatto uso degli accenti regionali, facendo parlare i vari attori in napoletano, sardo, toscano, calabrese, barese, lombardo o siciliano. Al doppiaggio hanno inoltre partecipato i giocatori di Lazio e Roma Damiano Tommasi, Giuseppe Pancaro, Marco Delvecchio, Siniša Mihajlović, Angelo Peruzzi, e Vincent Candela che hanno devoluto in beneficenza gli incassi del doppiaggio.

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6 – “Febbre a 90°” (1997) di David Evans

La pellicola è tratta dall'omonimo romanzo di Nick Hornby. Il film ha come protagonista Paul Ashworth, figlio di genitori divorziati, che vive nella periferia di Londra, e la struttura della narrazione è caratterizzata dall'alternarsi di scene della sua adolescenza e della sua vita da adulto. Paul è un insegnante di letteratura con l'amore per il calcio, in particolare per l'Arsenal, un’ ossessione tale da mettere in difficoltà la sua relazione con la professoressa di storia, Sarah Hughes; soprattutto quando è in gioco la partita che decreterà la vittoria del Campionato. Rispetto al romanzo, che si svolge lungo un arco temporale piuttosto ampio dal finire degli anni Sessanta ai primi Novanta, il film sceglie di soffermarsi sul campionato del 1988/1989 e, con qualche flashback, di ricomporre per brevi accenni la biografia del protagonista e del contesto in cui si muove. Il film accenna al fenomeno devastante degli hooligans e alla violenza negli stadi e in particolare alla tragedia del 15 aprile 1989 di Hillsborough dove molti tifosi del Liverpool persero la vita.

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7 – “Jimmy Grimble” (2001) di John Hay

Jimmy Grimble è un ragazzino di 13 anni, follemente innamorato del gioco del calcio e tifosissimo del Manchester City: Jimmy passa quasi tutto il suo tempo con il pallone, ma è affetto da "ansia da prestazione", e per questo non riesce ad esprimere appieno il suo talento. La sua storia cambia quando, un giorno, dopo essere scappato dai bulli che lo perseguitano, un'anziana donna gli dà asilo e gli regala degli scarpini piuttosto malandati, appartenuti ad un ex giocatore dei Citiziens. Il ragazzo inizialmente è scettico al riguardo, ma si vede costretto, nuovamente a causa dei bulli che lo tormentano, ad utilizzare gli scarpini donatigli dalla donna: questo gesto cambia radicalmente il suo modo di giocare, nonché la sua vita, poiché le scarpe gli donano un incredibile talento. Jimmy conduce la squadra in cui gioca sino alla finale del torneo, al Maine Road, proprio il giorno seguente alla morte della donna che gli ha regalato gli scarpini. Durante la finale, Jimmy capirà che la magia non era negli scarpini, ma nei suoi piedi, e condurrà la squadra al trionfo nella manifestazione, guadagnandosi anche un posto nel Manchester City.

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8 – “Il mio amico Eric” (2009) di Ken Loach

Eric, un postino di mezz'età che vive e lavora a Manchester, si trova in un momento critico della sua vita. Trent'anni prima, in preda ad un attacco di panico, aveva abbandonato la moglie Lily e la figlia appena nata. Oggi vive con Ryan e Jess, i due figliastri lasciatigli in custodia dalla seconda ex moglie, con i quali ha un difficile rapporto. La figlia Sam è una ragazza madre in procinto di laurearsi e gli chiede di prendersi cura della nipotina per più tempo, questo per Eric significa dover rivedere Lily dopo tanti anni. Una sera mentre Eric è nella sua stanza impegnato ad autocommiserarsi gli si materializza davanti Éric Cantona, il suo idolo del Manchester United del quale è tifosissimo. Cantona con la sua "filosofia" lo aiuterà ad affrontare il suo passato riavvicinandosi a Lily e lo spronerà a chiedere l'aiuto dei suoi colleghi e amici tifosi per togliere dai guai Ryan che nel frattempo si è messo in affari con un pericoloso criminale. Il film è stato presentato in concorso al 62º Festival di Cannes e ha vinto il premio Magritte alla migliore coproduzione.

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9 – “Hooligans” (1995) di Philip Davis

Matt Buckner (Elijah Wood), studente di giornalismo, è stato espulso da Harvard per un crimine che non ha commesso. La sua promettente carriera è finita ed il suo futuro sembra vuoto, così si trasferisce a Londra da sua sorella Shannon (Claire Forlani) e suo marito Steve (Marc Warren) per cercare rifugio. Steve presenta Matt a suo fratello minore Pete (Charlie Hunnam) e attraverso la loro amicizia Matt entra nel mondo dei fanatici del football e scopre gli intrighi e la segretezza di questo mondo. Pete Dunham e la sua ristretta cerchia di amici fanno parte del Green Street Elite (GSE) un gruppo di accanitissimi tifosi del West Ham United, uno dei club di football più tosti. Tutti i club hanno i gruppi di supporters ed il loro intento comune è quello di diventare la banda più temuta e rispettata del Paese, non importa a quale prezzo. Come infatti spiega Pete:"Il gioco del West Ham è mediocre, ma il nostro fine è il massimo e tutti lo sanno…è qualcosa che ha a che fare con la reputazione, umiliare le altre gang, batterli nelle zuffe e fare cose di cui altri gruppi hanno solo sentito parlare". Matt quindi viene non solo catturato dalla semplice eccitazione del gioco del football in sé, ma anche dalla lealtà e dalla fratellanza che convivono nel GSE.

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10 – “Maradona di Kusturica” (2008) documentario di Emir Kusturica

Il film approfondisce la vita di Diego Armando Maradona, creando anche dei parallelismi con alcuni personaggi dei film di Emir Kusturica. Il film si sviluppa nei luoghi dove Diego Armando Maradona ha vissuto e vengono rivisitati dall'ex calciatore argentino insieme al regista in occasione del documentario: Buenos Aires, Napoli e Cuba, dalle umili origini al suo esordio nell'Argentinos Juniors, i passi della carriera calcistica, i momenti alti (lo scudetto col Napoli, il Mondiale vinto con la Nazionale argentina) e quelli bassi (la positività ai Mondiali di calcio 1994 per efedrina), e ancora il declino inesorabile e la lenta risalita. La pellicola si sofferma inoltre sul pensiero del Maradona-uomo: la droga, la famiglia, il calcio di oggi e le idee politiche contro il sistema neo-liberista nordamericano.

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