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I 40 anni di Gabriele Mainetti, attore e regista di “Lo chiamavano Jeeg Robot”

Attore, compositore, regista e produttore. Gabriele Mainetti è stato osannato dal pubblico e dalla critica per il lungometraggio “Lo chiamavano Jeeg Robot”, ma l’artista ha alle spalle una solida formazione universitaria e tante commedie e fiction di successo.
A cura di Ciro Brandi
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Attore, compositore, produttore ma, soprattutto, pluripremiato regista. Gabriele Mainetti – 40 anni il 7 novembre – è diventato uno dei protagonisti principali della televisione, del teatro e del cinema italiani grazie al suo immenso talento e, soprattutto, al film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, che gli ha fatto vincere una valanga di premi e attirato enormemente l’attenzione della critica e dei media sui suoi lavori. Mainetti, che ha alle spalle una solida formazione universitaria e non solo, ha però preso parte anche a tante fiction di successo e a commedie per il grande schermo, dirigendo cortometraggi di enorme seguito.

Gli studi, i primi film e le fiction da attore

L’attore è figlio di Valter Mainetti, imprenditore e, sin da giovanissimo, ha avuto il pallino del cinema e della recitazione. Infatti, Mainetti si laurea in Storia e Critica del Cinema all’Università Roma Tre, ma dopo continua a frequentare corsi di regia, produzione e sceneggiatura alla famosa Tisch School of the Arts di New York. Una volta tornato a Roma, segue anche i corsi  di Beatrice Bracco, Francesca De Sapio, Nikolaj Karpov e Michael Margotta. Dopo gli spettacoli teatrali “Barbecue”(1998) e “Colpo di coda”(1998), esordisce sul grande schermo nel 1999, a 23 anni, con la commedia “Il cielo in una stanza”, diretta da Carlo Vanzina, con Elio Germano, Francesco Venditti, Maurizio Mattioli, Cristiana Capotondi e Ricky Tognazzi. L’anno dopo, gira il drammatico “Maestrale”, di Sandro cecca, con Franco Nero e Guia Jelo ed entra nel cast della sitcom “Un medico in famiglia 2”, nei panni di Adriano Mosca.

I cortometraggi

Nel 2001, gira la commedia “Un altr’anno e poi cresco”, di Federico Di Cicilia, con Lucia Ocone, Novello Novelli e Paola Cortellesi e “Ultimo stadio”(2002), di Ivano De Matteo. In televisione, invece, continueremo a vederlo nelle serie “Stiamo bene insieme”(2002), “La omicidi”(2004), “Crimini”(2006), “Radio Sex 2”(2006) e “Tutti per Bruno”(2010). Nel frattempo, Mainetti frequenta anche dei corsi di composizione e arrangiamento al Saint Louis College of Music, di Roma e gira i cortometraggi “Ultima spiaggia”(2005) e “Basette”(2008), scritto da Nicola Guaglianone e interpretato da Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Daniele Liotti e Luisa Ranieri che vince il premio come Miglior cortometraggio al Festival del Corto la 25esima ora e ai Nastri d’Argento 2008 vince una Menzione speciale per la Sceneggiatura e per i Migliori attori (Luisa Ranieri e Daniele Liotti). Mainetti compone anche tutte le musiche dei suoi corti.

“Tiger Boy” e il pluripremiato “Lo chiamavano Jeeg Robot”

Nel 2011, Mainetti fonda anche la sua casa di produzione, la Goon Films, producendo il suo corto di maggior successo, “Tiger Boy”, con Simone Santini, Lidia Vitale e Francesco Foti, che viene letteralmente travolta dalle nomination e dai premi. Il corto vince il Nastro d’Argento e viene selezionato all'Academy tra i 10 finalisti per la nomination all'86esima edizione degli Oscar nella categoria Miglior cortometraggio, non rientrando però nella selezione finale delle candidature. Nello stesso anno, prende parte anche alla serie tv “La nuova squadra 3”, nel ruolo dell’agente Lele Savarese, mentre nel 2015, con la sua Goon Films, dirige e produce il suo primo lungometraggio “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Mainetti assolda gli sceneggiatori Nicola Guaglianone e Menotti e gli attori Claudio Santamaria, Ilenia Pastorelli e Luca Marinelli, mettendo a segno un colpo da maestro. La pellicola, presentata alla decima edizione della Festa del Cinema di Roma, conquista pubblico e critica, incassando in tutto 5.042.586 euro e vincendo 7 David di Donatello (Miglior regista esordiente, Miglior produttore, Migliore attrice protagonista, Miglior attore protagonista, Miglior attore non protagonista, Miglior montaggio e Mercedes-Benz Future Award); 2 Nastri d’Argento (Miglior regista esordiente, Miglior attore non protagonista e il Premio Hamilton behind the camera); 1 Globo d’Oro al Miglior film; 4 Ciak d’Oro (Miglior opera prima, Migliore attore non protagonista, Migliore colonna sonora e Migliore manifesto). All’ultimo Festival di Venezia, Mainetti ha presentato il corto interattivo “Ningyo” per promuovere la nuova Renault SCENIC, con Alessandro Borghi, Eleonora Ruffino e Rikuya Takata.

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