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I 5 film scelti da Paolo Sorrentino al Festival del Cinema di Roma

“Mars Attacks!”, “Una notte”, “Una storia vera”, “Tempesta di ghiaccio” ed “Era mia padre” sono i cinque film da cui il regista napoletano ha scelto le sue cinque sequenze preferite nel corso dell’incontro tenutosi ieri al Festival del Cinema di Roma.
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Paolo Sorrentino è stato il grande protagonista della domenica del Festival del Cinema di Roma. Un red carpet tranquillo il suo, dove si è lasciato fotografare come il rito impone, ma si è ben guardato dal fermarsi e rispondere alle domande dei giornalisti. Così ha fatto anche nel corso dell'incontro con Antonio Monda, direttore artistico del Festival, dove dopo aver svicolato a domande specifiche su "The Young Pope" limitandosi a dire che, si, Jude Law è "un attore portentoso", ha scelto cinque sequenze di altrettanti film a cui è particolarmente legato. Un esercizio a cui Paolo Sorrentino si sottopone volentieri, ogni volta che ci sono occasioni del genere. Un po' a sorpresa, Paolo Sorrentino ha scelto cinque sequenze di film di registi che non aveva ancora citato in incontri precedenti.

Mars Attacks! di Tim Burton

Mars Attacks! è un film di Tim Burton del 1996. A metà tra la parodia sci-fi e una commedia nera, il film conta un cast di superstelle: Jack Nicholson, Pam Grier, Glenn Close, Pierce Brosnan, Michael J. Fox, Danny DeVito, Natalie Portman, Annette Bening, Tom Jones, Sarah Jessica Parker e Jack Black. La sequenza scelta da Paolo Sorrentino è quella della ragazza aliena che si introduce nella Casa Bianca, interpretata da Lisa Marie.

Questa scena è una delle scene più erotiche viste al cinema, infatti ne è protagonista un’aliena. La sua imperturbabilità ha un effetto erotico dirompente. Se lo incontrassi chiederei a Burton come ha fatto a far camminare così Lisa Marie, se con dei pattini o altro.

La notte di Michelangelo Antonioni

Capolavoro del regista ferrarese, premiato a Berlino con l'Orso d'oro, con un Nastro d'Argento e con un David di Donatello, rappresenta il capitolo centrale della trilogia dell'incomunicabilità.

Racconta in maniera tragica come sia disagevole stare al mondo. Insieme a "Professione Reporter" è il film di Antonioni che mi è più rimasto impresso.

Tempesta di ghiaccio di Ang Lee

Uscito nel 1997 e premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura, è un film che Sorrentino tiene a modello come una "lezione":

Questo è un film che mi ha insegnato molto sulla sceneggiatura, anche se non ricordo perché. Ha una grande compostezza e i film sulla famiglia mi colpiscono molto da spettatore, non facendoli io. Coniuga il bello col vero, la qual cosa per alcuni sembra un sacrilegio, mentre a me sembra una grande lezione.

Era mio padre di Sam Mendes

Sam Mendes è uno dei registi preferiti di Paolo Sorrentino. Il film, uscito nel 2002, rappresenta l'ultima apparizione al cinema di Paul Newman e l'ultimo lavoro del direttore della fotografia Conrad L. Hall, che gli valse l'Oscar per la migliore fotografia. La scena scelta da Paolo Sorrentino è quella dell'assassinio di John Rooney.

Mi piace tutto di Sam Mendes. A vedere con attenzione questa scena ci si potrebbero risparmiare due o tre anni di scuola di cinema. Ti spiega come si costruisce un'epica, come si usano musica e suoni, come si illumina. È la sintesi di cosa è o dovrebbe essere il cinema, che deve essere verosimile, il regno del verosimile, dell’invenzione. Il vero è noioso.

Una storia vera di David Lynch

Il film di David Lynch basato su un fatto realmente accaduto è tra quelli menzionati da Sorrentino:

Usa elementi che potrebbero essere presenti in qualsiasi altro suo film più tipico, che fa paura. Invece lui, in questo capolavoro, ha stabilito che non deve farlo e quindi il fuoco, il buio, diventano rassicuranti. Questa capacità di cambiare tono è per pochissimi registi. Lo definirei un film sulla forza sottovalutata delle cose insensate.

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