I 90 anni di Benny Hill, il comico amato dalle celebrità ma morto in solitudine
Alfred Hawthorn Hill oggi avrebbe compiuto 90 anni. Tutto il mondo l’ha conosciuto come Benny Hill, star della sitcom “The Benny Hill Show” distribuita in 140 paesi, ma era anche attore di cinema e cantante. Molte celebrità lo hanno amato alla follia, due tra tutte, Michael Jackson e il celeberrimo Charlie Chaplin, anche se la sua epopea ha avuto un epilogo piuttosto triste. Il re della commedia inglese nacque a Southampton nel 1924 e, dopo gli studi, si arrangiò facendo svariati mestieri come il lattaio, il conducente di autobus e il percussionista. Il suo debutto nel mondo dell’intrattenimento avvenne come assistente direttore di scena in vari teatri inglesi e in circoli di lavoro maschili, cambiando il nome per omaggiare il suo attore preferito, Jack Benny.
Il debutto e il successo di “The Benny Hill Show”
Verso la fine della Seconda guerra mondiale, Hill lavorò come attore radiofonico e il debuttò in tv nel 1949 nel programma “Hi There!” anche se il vero successo fu raggiunto con “The Benny Hill Show”, andato in onda sulla BBC, e successivamente su Thames Television. La sitcom, ideata ed interpretata da Benny Hill, è iniziata nel 1969 ed è andata avanti fino al 1989. In Italia è stata trasmessa da varie emittenti (Rai 2, Italia 1, Canale Italia) e tutti ricorderanno la sigla iniziale, “Yakety Sax”, suonata da Boots Randolph, ma anche “Mah Nà Mah Nà”, composta dall’italiano Piero Umiliani. La sitcom era caratterizzata da tantissimi sketch e Hill dimostrò in tutti la sua istrionicità e il trasformismo, interpretando moltissimi ruoli, tutti sul genere farsesco e infarciti di doppi sensi. La sua bravura veniva fuori soprattutto negli sketch muti, recitati interamente come mimo. Non mancarono aspre critiche: i giornalisti accusarono lo show di essere sessista, per la massiccia presenza in scena di donne in abiti succinti e in ruoli da oche, tutte respinte dall’attore che, anzi, sottolineava il fatto che erano gli uomini ad essere rappresentati come buffoni. Nel 1989, i dati d’ascolto crollarono, probabilmente perchè lo show era ormai datato, gli sketch non erano più qualitativamente validi e si ripetevano nel tempo, senza nuovi spunti. La Thames Television decise di cancellarlo, ma non si soffermò mai sulle polemiche sessiste e razziali che circolavano sul famoso show.
Il cinema
Benny Hill ha preso parte anche a nove film. I più importanti sono: “Quei temerari sulle macchine volanti” (1965), commedia di Ken Annakin, “Chitty Chitty Bang Bang” (1968) diretto da Ken Hughes e il famoso “Un colpo all’italiana”(“The Italian Job”), diretto da Peter Collison nel 1969, dove Hill interpretava il ruolo del Professor Simon Peach. L’unico film in cui è stato protagonista è stato “Occhio di lince”, del 1956, di Basil Dearden. Nel 1974, alcuni suoi sketch approdarono anche nelle sale, raccolte nel film “The Best of Benny Hill”(1974).
L’ammirazione delle celebrità e la vita solitaria
Come spesso accade, i grandi comici, nella vita privata, hanno pochi amici. Ed è anche il caso di Benny Hill, che dedicò tutta la sua vita al lavoro, non mettendo mai radici in nessun luogo. Non si sposò, non aveva una casa fissa, viveva in affitto e non aveva neanche la macchina. Amava solo viaggiare, soprattutto recarsi in Francia, a Marsiglia, la sua città preferita. Tuttavia, Hill non soffriva affatto di solitudine e quando era in pubblico, si dilettava anche ad imitare personaggi famosi come i protagonisti di “Starsky & Hutch”, “A-Team” e il suo amico Michael Caine, portati anche in scena nei suoi sketch. Moltissimi erano i suoi ammiratori famosi: Burt Reynolds, Mickey Rooney, John Mortimer, ma soprattutto Charlie Chaplin (che lo ospitò a casa sua in Svizzera, evento rarissimo dato il carattere dell’attore) e Michael Jackson, che andò addirittura a trovarlo in ospedale, nel 1992, quando l’attore ebbe un infarto.
La morte e la profanazione della tomba
Nel 1991, le sue condizioni di salute iniziarono a farsi preoccupanti. L’attore ha sempre sofferto di problemi legati all’obesità. I medici gli consigliarono di dimagrire e di ricorrere ad un bypass al cuore, ma l’attore si rifiutò, morendo il 20 aprile 1992, in totale solitudine, davanti al televisore, nel suo appartamento di Teddington, all’età di 68 anni. La causa fu una trombosi coronarica. La cosa orribile è che, nell’ottobre dello stesso anno, dei delinquenti profanarono la sua tomba nel cimitero di Hollybrook, a Southampton, alla ricerca di un fantomatico tesoro sepolto con la sua salma, ma in realtà non c’era nulla. La sua eredità – di svariate milioni di sterline – fu divisa tra i fratelli e i sette nipoti.