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I fratelli D’Innocenzo rispondono a Gabriele Muccino: “Lo stimiamo”

I due registi rispondono all’attacco frontale di Gabriele Muccino, che nel contestare l’organizzazione dei David di Donatello aveva scelto il film con più candidatura in questa edizione, il loro Favolacce. Durante una lunga diretta Twitch i due si sono dimostrati molto sereni: “Le esternazioni di Muccino almeno conservano una grande vitalità. Lo incontreremo e approfondiremo davanti a due birre”.
A cura di Andrea Parrella
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Le proteste di Gabriele Muccino contro l'organizzazione dei David di Donatello e, contestualmente,contro i fratelli d'Innocenzo, ha smosso un dibattito interessante nel mondo del cinema in questi ultimi giorni. Il regista romano, da sempre esterno a una certa intellighenzia, si è scagliato contro l'organizzazione dei premi previsti per il prossimo 11 maggio, colpevole di aver snobbato il suo film Gli anni più belli. Contestazione che poi era stata destinata a Favolacce, il film dei fratelli d'Innocenzo grande favorito ai David con 13 candidature: "Sto provando a guardare da stamattina Favolacce. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza? (Eppur sono di quelli che quando vedono Dogman [di Matteo Garrone, ndr], chiamano il regista per ricoprirlo di complimenti)". 

La risposta di Fabio e Damiano D'Innocenzo

Le parole di Muccino avevano scatenato una specie di putiferio, ma non era ancora arrivata reazione da parte dei fratelli D'Innocenzo. Che invece hanno detto la loro nelle scorse ore, come riporta il sito Bad Taste, durante una lunga diretta Twitch sul canale "Cinema con Nonno Alò". "Abbiamo visto tutti i film di Gabriele Muccino e lo stimiamo tantissimo", ha detto Fabio D'Innocenzo rompendo ogni indugio e dichiarando che "Come te nessuno mai" è il suo film preferito del regista romano. Successivamente è subentrato Damiano, che ha dato maggiore sostanza alla reazione non belligerante dei registi:

Ma che bello quando ci sono altri che fanno film diversi dai tuoi che tu non faresti mai e viceversa. Io capisco le esternazioni di Gabriele, è divertente. E poi facciamo un lavoro… Francesco, lo sai quanto su questo uno debba essere poco pudico e molto ancorato alla realtà: se uno fa pure lo schizzinoso rosicone… Se uno se la prende per quei piccoli commenti che possono starci… Diventa poco divertente, capisci? Già facciamo un cinema che spesso si accartoccia su se stesso, tra burocrati vecchiacci… Le esternazioni di Muccino almeno conservano una grande vitalità. Sono esternazioni molto giovanili. Quindi sono state interessanti. E poi lo incontreremo, ci parleremo… ci berremo due birre. E lì avremo modo di approfondire tutto. Però va bene, va bene tutto.

L'attacco di Muccino ai David

L'ira di Gabriele Muccino si era abbattuta contro i David di Donatello per la sostanziale esclusione da questa edizione del suo ultimo film Gli anni più belli, pellicola che ha ricevuto soltanto due candidature ai premi del cinema italiano (miglior attrice e miglior canzone), Il regista, ritenendosi danneggiato, ha pronunciato parole durissime su Twitter hanno fatto il giro del web e suscitato non poco scalpore nella comunità cinefila.

Diciamocelo, cari Giurati del Premi David: questa ennesima volta (è dal 2003 che snobbate il mio lavoro), l’avete fatta grossa. A perdere non sono io, ma la vostra credibilità, smarrita peraltro da tempo. Farò il tifo per Micaela Ramazzotti e Claudio Baglioni

La replica di Piera Detassis

A Muccino aveva subito risposto Piera Detassis, direttrice artistica dei David. All'Ansa, la critica cinematografica ed ex direttrice Ciak ha spiegato: "Mi spiace e capisco la delusione, ma a votare ai David di Donatello sono tutti professionisti di cinema molto selezionati. Muccino non si deve lamentare perché in realtà ha due candidature per ‘Gli anni più belli': quella andata a Micaela Ramazzotti e quella appunto alla canzone di Baglioni".

Muccino contro il politicamente corretto

In quelle stesse ore Muccino aveva replicato a chi aveva giudicato scorretto e poco elegante l'attacco al film dei fratelli D'Innocenzo, accusandolo di mancata sportività. Questa la risposta del regista:

Per la cronaca: Pasolini detestava Calvino, Moretti Monicelli, i viscontiani si odiavano con i felliniani e a volte venivano persino alle mani. Se posso dirla tutta e fino in fondo, tutto questo politicamente corretto, è la tomba dell’arte e lo trovo insopportabile. Quando C. Bene e V. Gassman si confrontavano a colpi di veleno e fioretto, davano all’arte antitetica che portavano in scena, una statura immensa. Se un film non mi piace perché non dovrei dirlo?! Per evitare che si dica che è invidia?!! Amo ammirar le cose belle! Non deprimermi!

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