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Gabriele Muccino contro i David di Donatello che non l’hanno candidato: “Avete perso credibilità”

Il regista è infuriato per la mancata nomination del suo ultimo film Gli anni più belli nelle categorie principali dei David 2021 (il film concorre solo per la miglior attrice e la canzone). Poco dopo, su Twitter ha inveito contro Favolacce, che ha tredici nomination: “Sono poco intelligente per comprenderlo?”. Puntuale la risposta di Piera Detassis, direttrice artistica dei David.
A cura di Valeria Morini
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L'ira di Gabriele Muccino si abbatte contro i David di Donatello, responsabili di aver a suo dire "snobbato" il suo ultimo film Gli anni più belli. La pellicola ha ricevuto soltanto due candidature ai premi del cinema italiano che verranno consegnati l'11 maggio in diretta su Rai1 (miglior attrice e miglior canzone) e il regista si ritiene danneggiato. Le sue parole durissime apparse su Twitter hanno fatto il giro del web e suscitato non poco scalpore nella comunità cinefila.

Diciamocelo, cari Giurati del Premi David: questa ennesima volta (è dal 2003 che snobbate il mio lavoro), l’avete fatta grossa. A perdere non sono io, ma la vostra credibilità, smarrita peraltro da tempo. Farò il tifo per Micaela Ramazzotti e Claudio Baglioni

Gabriele Muccino contro Favolacce

In un successivo tweet il cineasta si è scagliato contro Favolacce di Fabio e Damiano D'Innocenzo, il grande favorito che ha ben tredici candidature (qui tutte le nomination ai David di Donatello 2021) . Muccino non si fa problemi ad ammettere che non ha amato il film: "Sto provando a guardare da stamattina Favolacce. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza? (Eppur sono di quelli che quando vedono Dogman [di Matteo Garrone, ndr], chiamano il regista per ricoprirlo di complimenti)". Di fronte a chi lo critica per aver denigrato i lavoro dei colleghi, il regista ha quindi ricordato le storiche rivalità della storia del cinema.

Per la cronaca: Pasolini detestava Calvino, Moretti Monicelli, i viscontiani si odiavano con i felliniani e a volte venivano persino alle mani. Se posso dirla tutta e fino in fondo, tutto questo politicamente corretto, è la tomba dell’arte e lo trovo insopportabile. Quando C. Bene e V. Gassman si confrontavano a colpi di veleno e fioretto, davano all’arte antitetica che portavano in scena, una statura immensa. Se un film non mi piace perché non dovrei dirlo?! Per evitare che si dica che è invidia?!! Amo ammirar le cose belle! Non deprimermi!

La replica di Piera Detassis

A Muccino ha subito risposto Piera Detassis, direttrice artistica dei David. All'Ansa, la critica cinematografica ed ex direttrice Ciak ha spiegato: "Mi spiace e capisco la delusione, ma a votare ai David di Donatello sono tutti professionisti di cinema molto selezionati. Muccino non si deve lamentare perché in realtà ha due candidature per ‘Gli anni più belli': quella andata a Micaela Ramazzotti e quella appunto alla canzone di Baglioni". Gli anni più belli è peraltro anche nella cinquina per il David Giovani destinato al miglior film votato da una giuria di ragazzi delle scuole superiori e delle università. In carriera, Muccino ha vinto il David come miglior regista L'ultimo bacio (che ne porto a casa 5 in tutto, compreso quello per miglior film). Poi ha conquistato solo un David speciale per i suoi successi negli Stati Uniti nel 2008 e il David dello spettatore per A casa tutti bene nel 2019 (che va al film italiano più visto dell'anno). Ricordiamo che a votare i David sono gli addetti ai lavori del settore cinematografico già candidati e premiati in passato, i membri dell'Assemblea dei Soci, del Consiglio Direttivo dell’Accademia dei David e i rappresentanti di una specifica lista denominata “Cultura e Società”, che comprende personaggi della cultura e del giornalismo e personalità di rilievo della società italiana.

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