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Il documentario “Alexander McQueen – Il genio della moda” nelle sale dal 10 al 13 marzo

Ian Bonhôte e Peter Ettedgui sono i registi del documentario dedicato al grande stilista e icona del fashion inglese e internazionale. Innovativo, visionario, trasgressivo, all’avanguardia, Alexander McQueen ha deciso di porre fine alla sua esistenza a soli 40 anni ma la sua traccia artistica resterà immutata per sempre.
A cura di Ciro Brandi
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Ian Bonhôte e Peter Ettedgui sono i registi del documentario “Alexander McQueen – Il genio della moda”, dedicata al grande stilista e icona del fashion inglese e internazionale, morto l’11 febbraio del 2010. Innovativo, visionario, trasgressivo, all’avanguardia, Lee Alexander McQueen è già entrato nella leggenda e grazie ad I Wonder Pictures potremo ripercorrere la sua storia sul grande schermo, ma solo per quattro giorni, precisamente il 10, l’11, il 12 e il 13 marzo.

Da Romeo Gigli a Givenchy fino a Gucci

Lee Alexander McQueen è nato e cresciuto nell’East London. Figlio di un tassista, lascia la scuola a 16 anni per lavorare per Savile Row e per i costumisti teatrali Berman & Nathans. A 20 anni è a Milano dove lavora per Romeo Gigli, mentre nel 1996 già diventa direttore creativo di Givenchy, fino al 2001, anno in cui entra a far parte del gruppo Gucci. Per 4 volte vince il premio Stilista inglese dell’anno, dal 1996 al 2003. La sua musa e amica è stata Isabella Row, editrice britannica e icona della moda – morta suicida nel 2007 – che ha contribuito a lanciarlo nel mondo del fashion, facendolo conoscere su scala internazionale.

I suoi punti di riferimento

Le sue collezioni e le sue sfilate hanno sempre offerto un mix di arte, storia, tocchi gotici e cyberpunk, con punti di riferimento come Damien Hirst, Marina Abramovic, le opere di Gustave Moreau. Veri e propri show messi su dallo stilista che, però, dentro di se aveva mille fragilità, conseguenza di un passato fatto di episodi personali molti pesanti e da cancellare. Il documentario ci racconta la storia della sua breve e intensa vita, con tante testimonianze di amici, familiari e collaboratori più stretti, non di star, proprio per offrire un ritratto intimo ma mai invasivo di McQueen, con video presi dalle sue sfilate ma anche personali. Il tutto è incorniciato dalle musiche del suo amico Michael Nyman che per lui aveva composto il brano originale “Lee’s Sarabande”.

L’ultima sfilata e il suicidio

Dopo la morte di Isabella Row (2007) e della sua amata mamma, le fragilità di McQueen sembrano implodere. La sua ultima sfilata del 2010 – “Plato’s Atlantis” – è l’ennesimo successo, tutto il mondo ne parla ma, nello stesso anno, l’11 febbraio, lo stilista viene ritrovato impiccato nella sua abitazione di Londra. Il genio ha deciso di porre fine alla sua esistenza a soli 40 anni ma la sua traccia artistica resterà immutata per sempre.

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