Il meglio e il peggio del weekend
Settimana meno ricca di uscite rispetto alle precedenti quella del 19 marzo, un weekend che vedrà solo 5 film ai nastri di partenza ma di un certo interesse. Il titolo di film più bello del weekend se lo aggiudica Il profeta, nuova e intensa fatica di Jacques Audiard che racconta con crudezza ma anche un sorprendente senso epico della formazione di un ragazzo in carcere, diviso tra due gruppi potere: il Gran premio a Cannes, la candidatura all’Oscar e la pioggia di Cèsar dovrebbero garantire sulla sua qualità, speriamo solo sia ben distribuito.
Dietro si apre un abisso di film mediocri se non brutti: da Fuori controllo, il ritorno come attore di Mel Gibson diretto da Martin Campbell (Casino Royale), un pasticciato thriller cospirativo che segna la definitiva consacrazione del lato oscuro dell’invecchiato divo, a E’ complicato con Meryl Streep, commedia che si vorrebbe brillante – diretta dalla Nancy Meyers del delizioso L’amore non va in vacanza – ma che si limita a riciclare storielline banali condite da toni alla “Menopausa & the City”.
Per finire, i film peggiori della settimana sono, purtroppo, due film italiani: Tutto l’amore del mondo, esordio di Riccardo Grandi come regista e Nicolas Vaporidis come produttore, che racconta di un viaggio formativo in cui mancano sia il viaggio che la formazione, abbondando gli stereotipi, e Io sono l’amore di Luca Guadagnino, che persiste a voler fare cinema dopo Melissa P.e si spaccia per Visconti e Bergman annegando nel suo snobismo. Buona visione a tutti.
Emanuele Rauco