Il mio angolo di paradiso, Kate Hudson tra amore, divertimento e dramma [La recensione]
Marley Cooper , giovane donna in carriera brillante e disinibita, si divide tra la scrivania del suo ufficio ed il bar dove si ritrova con i suoi migliori amici, Sarah (Lucy Pucnh), Peter (Romany Malco) e Renee (Rosemarie De Witt). La sua vita viene improvvisamente sconvolta dalla notizia del cancro al colon che la sta lentamente uccidendo. Durante uno degli accertamenti medici incontra Dio (Whoopi Goldberg) che le concede tre desideri prima di morire: Marley vorrebbe volare, avere un milione di dollari e innamorarsi, ma questo lo scoprirà solo dopo aver incontrato Julian (Gael Garcia Bernal), il medico cui si rivolgerà al manifestarsi dei primi sintomi della malattia.
Questo è in breve il plot del nuovo film di Nicole Kassel (“The Woodsman”). Niente di particolarmente nuovo nel mondo cinematografico, visto anche il recente successo riscosso da “Amore & altri rimedi” con la coppia Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway. Questo tipo di film fonde tristezza e amore, dramma e commedia, con una non-chalance che è assolutamente surreale. Il fattore che rende la pellicola accettabile è la forza della protagonista di avvicinarsi alla morte sempre col sorriso, mascherando il suo dolore con la gioia di vivere, aiutata anche dall’amore che non ha mai conosciuto. Ottima l’interpretazione di Kate Hudson che riesce finalmente a distaccarsi, soprattutto nella seconda parte, da quell’immagine da attrice di commediole leggere e caramellose degli ultimi anni. Bravo anche Bernal, ma non ci meravigliamo più di tanto, dato che in passato ha collaborato con registi del calibro di Pedro Almodovar e Alfonso Cuaron. Assolutamente magnifica e imperdibile Whoopi Goldberg nel ruolo di Dio, versione femminile del ruolo ricoperto da Morgan Freeman nel film “Una settimana da Dio", con Jim Carrey.
La pellicola scorre abbastanza velocemente, in maniera fluida, ma più si va avanti e più il regista preme sull’accelleratore della commozione a tutti i costi, sfociando nel melodramma . Non lo consigliamo alle persone particolarmente emotive perché potrebbero ritrovarsi ingannate dall’effetto “prima ridi e poi esci in lacrime”. Insomma, “Il mio angolo di paradiso” è una pellicola che contiene in sé un buon messaggio (anche se un tantino usurato) ma forse il regista non l’ha saputo usare e sfruttare a dovere.
Voto: 5 ½