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Il porno ringrazia 50 sfumature di grigio: numeri in crescita, soprattutto tra le donne

Secondo i dati riportati da PornHub, il più grande portale di siti per adulti al mondo, dopo l’arrivo nelle sale del film le visite provenienti da un pubblico femminile sono aumentate in maniera consistente. Naturalmente, le parole più cercate sono sottomissione, bondage e masochismo.
A cura di A. P.
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Dal mondo del porno sono arrivate sonore bocciature a 50 sfumature di grigio, il film "scandalo" che dal 14 febbraio scorso ha portato nelle sale di tutto il mondo milioni di persone. Ne hanno minimizzato la forza trasgressiva, in sostanza relegandolo a una storia meramente romantica. Milly D'Abbraccio, signora del porno italiano, addirittura ha parlato del film come di qualcosa che non l'ha impressionata. Ma a rifletterci e a guardare i numeri, gli stessi addetti ai lavori del settore dovrebbero in qualche modo ricredersi, o comunque andare a dare un'occhiata a quello che è successo alle visite online di siti hard da quando il film è arrivato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. E specialmente alla ripercussione sulle scelte di navigazione dell'universo femminile.

Secondo i dati riportati da PornHub, la fabbrica del porno più grande al mondo, dal 14 febbraio la navigazione in rete di pagine "hot" è aumentata in media del 20%, ma il 40% solo da parte delle donne. E' il Mirror a riportare la notizia e in fondo si tratta di un dato che alla vigilia si poteva anche immaginare e preventivare, visto che la saga di libri, uscita nell'allora 2012, aveva fatto breccia in particolare nelle lettrici, più che nei lettori e da settimane non si fa che leggere e sentire di fidanzati costretti ad andare al cinema dalle proprie ragazze. Sottomissione, bondage e masochismo, insomma tutto ciò che è sadomaso, sono questi i termini la cui ricerca è aumentata di circa il 50%. Manco a dirlo, la parola più di moda, la più cliccata tra le donne, sembra essere naturalmente la prima di questa lista, "sottomissione", cresciuta addirittura del 219%

Non c'è dubbio, d'altronde, che il pubblico maschile sia decisamente più avvezzo alla frequentazione del porno e all'ostentazione di questa stessa frequentazione. E non è un caso che una donna, giorni fa, sia stata cacciata da una sala perché si stava masturbando durante i film. Va da sé dunque, che la quantità di trasgressione ipotetica contenuta nel film (molti si sono lamentati dei soli venti minuti di sesso complessivi) potesse fare più effetto sulle spettatrici e non sul pubblico maschile. Sempre tenendo in considerazione che l'idea assoluta secondo la quale le donne non navighino su siti per adulti resta un tabù, più che la realtà dei fatti. E questi dati, in fondo, lo dimostrano.

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