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“Il principe cerca moglie” compie 30 anni ed è ancora la commedia più riuscita di Eddie Murphy

Il 26 giugno 1988 usciva si teneva la première del film “Il principe cerca moglie”, commedia cult di John Landis con un Eddie Murphy in strepitosa forma. La storia “fiabesca”, il cast da urlo e la sceneggiatura piena di gag e dialoghi al fulmicotone l’hanno resa un punto di riferimento per tutte le pellicole sullo stesso filone e, sicuramente, la punta di diamante del curriculum di Murphy.
A cura di Ciro Brandi
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Il 26 giugno 1988 si teneva a Beverly Hills la première del film “Il principe cerca moglie”, pellicola cult diretta dal geniale John Landis con protagonista un Eddie Murphy in strepitosa forma. L’attore è nei panni del principe Akeem, il rampollo del regno africano di Zamunda, che avendo compiuto 21 anni è pronto al matrimonio con la consorte scelta dalla sua famiglia. Akeem, però, decide di ribellarsi alle regola del regno così si trasferisce, in incognito, a New York, nel Queens, accompagnato dal suo servitore Semmi (Arsenio Hall) per cercare una donna che lo ami davvero, che abbia personalità e che non lo sposi solo per il suo titolo. Arrivati nella Grande Mela, Akeem troverà lavoro presso un fast food e conoscerà la bella Lisa (Shari Headley) e da lì inizieranno le sue (dis)avventure da uomo “comune” con imprevisti e situazioni surreali che sono già entrati nella storia del cinema.

Una fiaba da presa immediata sul pubblico

“Il principe cerca moglie” è, senza dubbio, la commedia più riuscita della carriera di Eddie Murphy. La premiata coppia formata con il regista John Landis aveva già conquistato il pubblico ed il botteghino, cinque anni prima, con “Una poltrona per due”, dove Murphy aveva come compagno di set l’esilarante Dan Aykroyd, ma in questo caso Landis sposta consapevolmente l’asse verso un soggetto (ideato dallo stesso Murphy) più “fiabesco” che non poteva non fare presa immediata sul grande pubblico. La storia del principe in cerca della sua principessa è molto semplice ma Landis ha saputo incorniciarla con elementi che l’hanno resa quasi un punto di riferimento per tutte le pellicole a venire di altri registi, sullo stesso filone.

La poliedricità di Eddie Murphy e del resto del cast

Uno dei pilastri dell’intero progetto è il cast. All’epoca, Eddie Murphy aveva 27 anni  ed è al massimo della sua forma, dando prova di quel trasformismo e quella verve che saranno difficilmente rintracciabili nelle altre sue pellicole, se non ne “Il professore matto”, del 1996. L’attore, infatti, oltre a quello del principe Akeem, interpreta anche quelli di Clarence, Randy Watson e Saul ma anche la sua spalla Arsernio Hall interpreta molteplici ruoli (Semmi, il trans del bar, Morris e Il Reverendi Brown) e, nelle scene in cui sono insieme sono il massimo del divertimento. Tutti ciò è stato reso eccezionale grazie ai costumi di Deborah Nadoolman e al trucco della squadra di Rick Baker, entrambi nominati agli Oscar del 1989. Anche gli altri componenti del cast, da Shari Hedley (Lisa) a James Earl Jones (il Re) fino ai camei di Samuel L. Jackson (il ladro al ristorante McDowell’s), Cuba Gooding Jr. (è il primo cliente del barbiere) e Ralph Bellamy e Don Ameche (i barboni), coppia già vista in “Una poltrona per due”, sono tutti azzeccatissimi e mai inutili nel quadro completo della narrazione.

Un blockbuster da 288 milioni di dollari

Il merito del successo è anche dovuto alla spassosa sceneggiatura affidata a David Sheffield e Barry W. Blaustein, con batture veloci, gag al fulmicotone, dialoghi assurdi e giocati sugli equivoci e doppi sensi ma mai volgari, retti anche dall’inconfondibile mimica e dalla risata unica di Murphy. Tutti questi elementi hanno reso il film un vero e proprio blockbuster perchè partendo da un budget di 30 milioni di dollari, fu capace d’incassarne ben 288. Insomma, “Il principe cerca moglie”, anche a 30 anni di distanza, non smette mai di divertire e di regalarci due ore di puro spasso, con una morale semplice (farsi apprezzare per ciò che si è realmente) e un finale prevedibile ma sempre emozionante. E cos’altro si potrebbe chiedere ad una commedia se non quello di farci sognare e sorridere senza troppe pretese?

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