“Il silenzio degli innocenti”: 25 anni fa usciva il cult di Jonathan Demme
Era il 14 febbraio 1991, quando il film di Jonathan Demme inondava le sale statunitensi, diventando, sin da subito, un grandissimo blockbuster. Basato sul bellissimo romanzo di Thomas Harris, il film ha come protagonisti due straordinarie stelle di Hollywood – Jodie Foster e Anthony Hopkins – rispettivamente nei panni di Hannibal Lecter e Clarice Sterling, affidando la sceneggiatura a Ted Tally. Demme, in questo modo, riesce a portare sul grande schermo la storia del Dottor Lecter, uno psicanalista rinchiuso in un manicomio criminale per cannibalismo. Al suo cospetto, arriverà Clarice Starling, giovane recluta dell’FBI sulle tracce di un serial killer, soprannominato Buffalo Bill, che uccide le sue vittime e le scuoia, per ottenere una consulenza preziosa per le indagini.
L’immenso talento di Anthony Hopkins e i 5 Oscar più importanti
La pellicola è riuscita a portare a casa, meritatamente, i cinque Oscar più importanti – Miglior film, Miglior regia, Miglior attore, Miglior attrice e Migliore sceneggiatura, proprio come due altri grandi cult del cinema mondiale, “Accadde una notte” e “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Un risultato enorme per un film costato appena 19 milioni di dollari, ma che è rimasto impresso nella memoria di milioni di spettatori in tutto il mondo. Demme ha saputo mixare perfettamente thriller, horror e poliziesco, costruendo una relazione mentale tra i due protagonisti principali che ha pochi altri elementi di paragone in tutta la storia del cinema. La performance di Hopkins, premiata con l’Oscar, ha qualcosa di clamoroso e, per prepararsi ancora meglio al ruolo, l’attore (che vediamo in solo per 16 minuti totali) ha partecipato a processi di assassini e visto decine di videointerviste a pericolosi serial killer. Indimenticabile ed iconico è il risucchio a denti stretti che Lecter rivolge a Clarice, totalmente inventato dall’attore e, quindi, non previsto dalla sceneggiatura originale.
Jodie Foster è Clarice Sterling, personaggio diviso tra fantasmi interiori e realtà malata
Jodie Foster, premiata anche lei con l’Oscar alla Migliore attrice, all’epoca aveva appena 29 anni e la sua Clarice Sterling è uno dei personaggi per cui un’attrice avrebbe fatto carte false per riuscire a portarlo sul grande schermo. Il “gioco” psicologico, che si muove sul doppio terreno di fantasmi interiori e realtà malata, in cui viene catapultata, la mette di fronte a dinamiche che non avrebbe mai immaginato e la riporta anche ad affrontare un passato che, probabilmente avrebbe preferito dimenticare. Il Male, impersonato da Lecter, la respinge e, innegabilmente, la affascina allo stesso tempo, dall’inizio fino allo straordinario finale che, tuttora, è uno dei più belli in assoluto mai visto al cinema. Di fronte a tutto ciò, Clarice non soccombe mai e, anzi, rimanda tutto al mittente con un'onda d'urto assordante. Insomma, in occasione del 25esimo anniversario dall’uscita, “Il silenzio degli innocenti” resta ancora un capolavoro che, difficilmente, sarà eguagliabile.