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Aspettando il film Tolo Tolo, Checco Zalone lancia la canzone “L’immigrato”

Dopo il successo del 2016, il comico pugliese torna nelle sale con un film girato in Africa in uscita il 1 gennaio 2020. Nell’attesa presenta il videoclip di una canzone che gioca sulla tematica del razzismo e racconta la quotidianità dell’italiano medio interrotta dalla presenza dell’immigrato. “Quanti spiccioli ti avrò già dato? Mi prosciughi tutto il fatturato”.
A cura di Giulia Turco
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L’ultimo lavoro è stato un successo: Quo Vado?, uscito nel 2016, è stato campione di incassi in Italia e ha infranto ogni record al botteghino. A più di tre anni di distanza, Checco Zalone ci riprova e torna sul grande schermo con un nuovo irriverente film girato in Africa. Non compreso da madre patria, infatti Checco troverà accoglienza nel continente africano, fino a quando una guerra lo costringerà a fare ritorno, percorrendo la tortuosa rotta dei migranti. Si intitola Tolo tolo ed uscirà nelle sale in occasione delle festività, il primo gennaio 2020. Nell’attesa, il comico pugliese ha postato su Facebook il video del suo nuovo singolo inedito.

Non un trailer, ma una canzone: “L’immigrato"

Il videoclip è finalizzato al lancio del prossimo film, ma la canzone è inedita e originale, perché né il testo né le immagini sono tratte dal lungometraggio sul quale vige ancora il riserbo. Di sicuro però, nelle prossime ore il video desterà la curiosità dei tantissimi fan. Zalone sceglie il titolo “L’immigrato” per portare in scena una comica situazione nella quale il protagonista è, insieme a lui, proprio un ragazzo di origine africana, che irrompe nella vita del comico pugliese, nei panni dell’italiano medio.

Le scene del videoclip

Fermo al semaforo, fuori dal supermercato con la spesa, ai distributori di benzina, fino a dentro casa: ogni occasione è buona per l'immigrato per cercare di spillare una monetina. Così la giornata è scandita dalla sua presenza che si fa, in modo ironico, sempre più invadente, fino alla scena apice della clip, in cui il ragazzo finisce a ballare dentro casa con la moglie di Zalone (l'attrice Emanuela Fanelli) e ad infilarsi la sera nel letto tra i due comici. Eppure il ragazzo suscita simpatia, il “disagio” diventa comico. Zalone racconta la storia con uno stile che è vicino alle canzoni di Celentano, ma che riecheggia anche in fondo Toto Cutugno. Lo scenario è quello dei quartieri popolari di Roma, sono gli spaccati di vita quotidiana spiati dai balconi dei caseggiati intorno a Piazza Bologna. Gli stessi, per altro, set del film di Ettore Scola Una giornata particolare, con Marcello Mastroianni e Sofia Loren.

La denuncia sociale di Checco Zalone

“Chi ha lasciato il porto spalancato? Immigrato. Ma non ti avevano rimpatriato?” E ancora: "Quanti spiccioli ti avrò già dato? Mi prosciughi tutto il fatturato". È un susseguirsi di luoghi comuni, di giochi di parole, in un crescendo fino alla scena decisiva dove l'immigrato diventa finalmente "integrato", dentro casa dell'italiano. In arte Checco Zalone, Luca Medici, gioca sapientemente sulla retorica razzista: la cita, la ribadisce e la smentisce, sapendo di muoversi su una linea sottilissima. Non risparmia riferimenti allusivi agli slogan politici e alle discusse campagne sui porti chiusi ("Prima l'italiano", recita il vicino pachistano). Eppure riesce a restare imparziale, senza sbilanciarsi più del dovuto, con le sue parodie.

Non è una novità nei film di Zalone la denuncia sociale e le prese in giro grottesche sui temi caldi della politica e dell'attualità. Nell'ultimo film Quo Vado? ironizzava sulla ricerca instancabile del posto fisso e cantava "la prima repubblica non si scorda mai", in una canzone che faceva satira sui politici italiani e sulle loro scelte.

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