Itaker – il film vietato agli italiani
Toni Trupia è il regista di un film drammatico che vale davvero la pena di vedere. Il titolo è “Itaker – Vietato agli italiani”, pellicola riconosciuta d’interesse culturale e sostenuta dal Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per il cinema. “Itaker” è il termine usato dai tedeschi per definire gli emigrati italiani, infatti la traduzione è “italianacci”. Trupia ha dichiarato che la storia di Itaker, anche se si svolge negli anni Sessanta, è tuttavia di estreme a triste attualità, dato il periodo cupo che il nostro paese sta attraversando. Il regista ha raccontato, quindi, il dramma dell’emigrazione attraverso la vicenda di un bambino come specchio di tutta la società di allora e di oggi, frutto di un’ampia documentazione e sintesi di storie realmente accadute. Il risultato è semplicemente eccezionale.
La trama
E’ il racconto di un viaggio dall’Italia alla Germania, compiuto nel 1962 da Pietro, un bambino di nove anni, orfano di madre, partito per ritrovare il padre emigrato, di cui da tempo non si hanno notizie. Ad accompagnarlo c’è Benito, un amico del padre. Sul loro percorso Pietro e Benito incontrano mondi diversi: quello della fabbrica di Bochum, la comunità italiana in città, quello dei magliari, dei contrabbandieri, dello scontro tra “italianacci” e tedeschi. Il piccolo Pietro però non si arrenderà di fronte nulla e a nessuno, pur di raggiungere il suo scopo.
Il cast
Pietro ha il volto del giovanissimo attore Tiziano Talarico mentre Benito è interpretato da Francesco Scianna, protagonista di “Baarìa” di Giuseppe Tornatore nel 2009 e de “L’industriale” di Giuliano Montaldo, nel 2011. Completano il cast: Monica Birladeanu (Doina), Michele Placido (Pantanò), Nicola Nocella (Goffredo), Pietro Bontempo (Carlo), Andrea Trovato (Gianni).