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“Janis”, il documentario sulla vita e i successi dell’icona Janis Joplin

La regista Amy Berg racconta la vita e i successi di Janis Joplin, la cantante statunitense morta per overdose a soli 27 anni, nel 1970, che divenne una vera e propria icona negli anni ’60, prima con il gruppo Big Brother and the Holding Company, e poi da solista. Un mito che ancora oggi continua a far sognare attraverso la sua musica immortale.
A cura di Ciro Brandi
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Il prossimo 8 ottobre arriverà nelle sale italiana “Janis”, il documentario diretto da Amy Berg, presentato, fuori concorso, all’ultimo Festival di Venezia. L’opera racconta la vita e i successi di Janis Joplin, la cantante statunitense morta per overdose a soli 27 anni, nel 1970, che divenne una vera e propria icona negli anni ’60, prima con il gruppo Big Brother and the Holding Company, e poi da solista. La Berg, nel suo documentario, narra le tappe principali del suo percorso artistico, partendo dall’esibizione al Monterey Pop nel 1967 a Woodstock nel 1969, fino al Festival Express nel 1970, incorniciando la sua storia turbolenta e ricca di eccessi, con i suoi più grandi successi.

"Janis": Amy Berg racconta la donna e il mito

“Janis” include anche tante interviste con i familiari della cantante, con gli amici più stretti e le rock star a lei contemporanee. Nella colonna sonora, molti di voi riconosceranno i successi “Cry Baby”, “Mercedes Benz” e “Piece of My Heart”. La regista, però, ha voluto racconta anche la donna, e non solo il mito, rivelando ai fan, e non solo, un animo allo stesso tempo gentile e innocente, ma anche forte e determinato. Ben nota come icona del rock, la storia personale di Janis Joplin è molto complessa. Gianna Nannini è stata scelta come voce italiana che leggerà le lettere che Janis Joplin scrisse ai suoi amici, parenti e amanti, e che faranno da filo conduttore per tutto il documentario. Nell’edizione originale, invece, sono lette da Cat Power. Sarà un’occasione unica per rivivere la storia di questa icona della musica che la rivista Rolling Stone ha inserito al 28esimo posto nella classifica dei 100 artisti più importanti della storia e che nel 2005, a 35 anni dalla sua morte, è stata insignita del Grammy Award alla carriera, entrando per sempre nella storia della musica.

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