Kevin Costner e Morgan Freeman in Robin Hood, principe dei ladri
Questa sera alle 21.10 su La7, avremo la possibilità di vedere Robin Hood. Attenzione, però: non stiamo parlando di una clamorosa anteprima del recente film di Ridley Scott (al lavoro per il prequel di Alien) con Russell Crowe, che ha aperto il festival di Cannes per poi uscire nel mese scorso nelle nostre sale con buon successo di pubblico e temporanea vittoria al box office, bensì della versione precedente. Questo infatti è Robin Hood principe dei ladri, realizzato nel 1991, diretto da Kevin Reynolds (già autore di Fandango), e interpretato da Kevin Costner, Morgan Freeman (protagonista del bellissimo Invictus di Eastwood), Mary Elizabeth Mastrantonio e Christian Slater.
Tre nominations all'Oscar e quattro ai Golden Globes, ma nessuna statuetta, per un film che comunque è stato molto amato dal pubblico, recando in sé tutte le doti basilare per poter intrattenere con una certa solidità narrativa: nelle oltre due ore di durata infatti trovano posto amori e duelli, scene di battaglia e momenti di riflessione, colpi di scena improvvisi e riferimenti storici, il tutto amalgamato insieme in modo intelligente e fruttuoso.
Costner, in quel periodo all'apice della carriera (l'anno prima aveva diretto e interpretato lo splendido Balla coi lupi, epopea immortale del western) non ha certo la fisicità di Crowe, ma riesce comunque a tenere bene il ruolo di un ex ragazzo presuntuoso e arrogante che purifica se stesso iniziando a combattere con i deboli per liberarli dall'oppressione del tiranno. Buono l'apparato tecnico (fotografia ed effetti speciali) e affascinante l'ambientazione, nella cittadina francese di Carcassonne.
Alessio Gradogna