L’alba del pianeta delle scimmie, la recensione
Rupert Wyatt dirige il prequel/reboot della serie cinematografica tratta dal romanzo “Il pianeta delle scimmie” di Pierre Boulle, del 1963.
Il dottor Will Rodman (James Franco) è un ricercatore di San Francisco che studia una cura per l'Alzheimer, testando le sue ricerche – un siero chiamato ALZ-112 – su degli scimpanzé da laboratorio. Uno dei più intelligenti tra gli scimpanzé usati come cavia diviene molto aggressivo e il consiglio di amministrazione, credendo che il siero oltre ad aumentare le capacità cognitive causasse anche aggressività, abbandona il progetto e procede con la soppressione degli scimpanzé del laboratorio; tale aggressività però non era causata dal siero ma dall'istinto materno verso il proprio cucciolo. Il dottor Will Rodman decide di prendersi cura del piccolo orfano portandolo a casa sua e dandogli il nome di Caesar, il quale inizia a mostrare segni evolutivi molto rapidi e una crescente intelligenza. Tramite Caesar, Will conosce la primatologa Caroline (Freida Pinto). Will decide di applicare lo stesso siero somministrato alla scimmia al padre Charles, malato di Alzheimer; tuttavia, dopo degli ottimi segnali iniziali di ripresa, la malattia del padre peggiora repentinamente. A causa di un incidente con il vicino di casa Hunsiker , Caesar viene portato in un "riformatorio" per primati. Qui questi vengono maltrattati e Caesar si ribella, fugge dal riformatorio e ruba dei campioni di siero dall'appartamento di Will; tornato nella gabbia fa assumere il siero agli altri primati. Nel frattempo Robert un collega di Will, inala l’ ALZ-113, un nuovo siero che dovrebbe avere meno effetti collaterali ma che si rivela essere un potente virus per gli esseri umani. La rivolta delle scimmie ha inizio.
"L'alba del pianeta delle scimmie" è molto interessante soprattutto per gli effetti speciali creati dalla Weta, che riescono a rendere le scimmie molto credibili e reali. Colpisce soprattutto Caesar, dietro cui troviamo il bravissimo Andy Serkis, il Gollum de “Il Signore degli Anelli”. Per quanto riguarda gli altri protagonisti, James Franco e Freida Pinto, i loro personaggi sono stati delineati troppo approssimativamente, per nulla coinvolgenti o carismatici.
L’impatto visivo supera quindi quello attoriale, avendo anche a disposizione una San Francisco che offre varie location di sicuro effetto. E’ comunque curioso vedere come si è arrivati all’estinzione del genere umano, proprio a causa dell’uomo stesso, il quale non è stato in grado di governare sul suo pianeta e vede così superarsi dalle scimmie intelligenti.
In questo film però, l’aspetto puramente governativo e/o organizzativo degli uomini è messo un pò da parte, per fare spazio alla tematica ecologista, animalista e sulla crudeltà degli esperimenti. Si perde quindi un pò di vista il plot di base che ha reso celebri gli altri film e le serie TV, anche se la pellicola di Wyatt riesce a trovare (forse proprio per questo motivo) una sua originalità e una messa in scena di tutto rispetto. Il pubblico in sala apprezzerà? E soprattutto, siete pronti per lo scontato sequel del sequel?
Voto: 6