La figlia di Paul Walker denuncia la Porsche per la morte del padre: “Auto pericolosa”
Meadow, la figlia dell'attore Paul Walker, disgraziatamente morto due anni fa in un incidente automobilistico, ha deciso di fare causa alla Porsche, la casa automobilistica produttrice del modello sul quale Walker si trovava, al posto passeggero, quando si schiantò contro un albero in seguito ad una perdita di controllo da parte del conducente, l'amico e collega Roger Rodas, causando la morte di entrambi. Molti ricorderanno che Rodas morì sul colpo al momento dello schianto, mentre Walker, gravemente ferito, perse la vita dopo l'incendio dell'auto, impossibilitato a scappare dal veicolo a causa delle fratture alle costole e al bacino subite al momento dell'impatto.
Ed è proprio su questo elemento che si basa l'accusa formulata dai legali della figlia dell'attore di Fast & Furious che, stando a quanto riporta la Cnn, al momento dell'impatto la macchina stava andando ad una velocità minore rispetto a quella calcolata dalle autorità. L'automobile, sottolinea l'accusa, non era dotata di un adeguato sistema per la gestione della stabilità (cosa che avrebbe di fatto causato la perdita di controllo da parte del conducente), cosa di cui la casa tedesca era perfettamente a conoscenza. Inoltre la Porsche a bordo della quale si trovavano i due attori era, secondo l'accusa, di un sistema adeguato ad evitare incendi in caso di incidente. Accusa che si chiude con una conclusione molto forte: "la Porsche Carrera GT è una macchina pericolosa e non dovrebbe trovarsi in strada […] E noi non dovremmo essere senza Paul Walker o il suo amico, Roger Rodas".
Settimane dure per la Volkswagen si direbbe, visto che la casa tedesca controlla al 100% la Porsche dal 2012 e, come noto, dalla scorsa settimana e al centro di un tornado mediatico a causa dello scandalo emissioni, secondo il quale le auto prodotte dalla casa di Wolfsburg sarebbe state dotate di un sistema molto articolato teso a "truccare" le emissioni degli scarichi. E qualche malpensante potrebbe credere non sia esattamente una casualità che l'accusa sia arrivata in tribunale proprio in questi giorni di bufera mediatica.