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La triste storia di Max Cantor, il Robbie di ‘Dirty Dancing’ morto per droga a 32 anni

Nel celeberrimo cult vestiva i panni di Robbie Gould. Attore e giornalista, divenne dipendente dall’eroina e morì di overdose a soli 32 anni, nel 1991.
A cura di Valeria Morini
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Sono passati ormai quasi trent'anni da quel 1987 in cui uscì in sala "Dirty Dancing" ma, a distanza di tanto tempo, il teen drama sui "balli proibiti" e sulla formazione sentimentale dell'adolescente Baby Houseman continua a essere un cult assoluto. Merito soprattutto delle danze sensuali, della presenza dell'allora sex symbol Patrick Swayze e di quella scena finale che resta tra le più indimenticabili della storia del cinema. Purtroppo, com'è noto, il film non ha portato molta fortuna ai suoi interpreti, tanto che non è eccessivo parlare di un vero e proprio film "maledetto". Swayze si è confermato attore popolarissimo con pellicole come "Ghost" e "Point Break" e, in anni più recenti, con la presenza in un cult come "Donnie Darko", ma è purtroppo mancato nel 2009, stroncato da un tumore. La carriera di Jennifer Grey, la protagonista Baby, non è invece mai decollata e anche lei ha dovuto fare i conti con un cancro, sconfitto grazie a una tempestiva operazione. È morto di cancro, nel 2004, anche Jerry Orbach, padre di Baby e grande interprete della serie tv "Law & Order", mentre il regista Emile Ardolino (che diresse anche "Sister Act") perì di Aids nel 1993. Se Jane Brucker, alias Lisa Houseman, ha lasciato lo schermo da tempo e oggi fa la mamma e la volontaria a tempo pieno, anche Cynthia Rhodes, la sexy Penny Johnson che ballava con Johnny /Swayze ha scelto di ritirarsi dalle scene.

Ancora più sfortunato è stato il destino di Max Cantor, interprete del personaggio di Robbie Gould (colui che mette incinta Penny e seduce Lisa). Figlio di un importante produttore teatrale, laureato ad Harvard, Michael ‘Max' Cantor debuttò sul grande schermo proprio in "Dirty Dancing" dopo alcune apparizioni televisive e recitò successivamente in "Fear, Anxiety & Depression", il film d'esordio del grande regista indipendente Todd Solondz. Divenuto cocainomane e in seguito eroinomane, lavorò anche come giornalista per conto del quotidiano newyorchese "The Village Voice", per cui scrisse tra l'altro alcuni articoli sulla tossicodipendenza. Maturò anche un curioso interesse per il noto serial killer cannibale Daniel Rakowitz; stava scrivendo proprio un libro su di lui, quando in un giorno del 1991 fu stroncato da un'overdose di eroina, a soli 32 anni. Fu la sua morte ad aprire la maledizione di "Dirty Dancing" e la lunga serie di tragedie sopra citate. Per l'eclettico Cantor, tutto iniziò con quel ruolo del cameriere seduttore e si concluse precocemente appena quattro anni dopo, in quell'oscuro periodo in cui la droga strappò un incredibile numero di giovani vite.

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