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Marco Bellocchio a Cannes 2021: Palma d’oro onoraria e nuovo film sul gemello morto suicida

Il regista italiano sarà grande protagonista al Festival di Cannes, che si terrà dal 6 al 17 luglio 2021. Bellocchio riceverà la Palma d’oro onoraria e presenterà il nuovo film Marx può aspettare, documentario dedicato alla figura del gemello Camillo, che si tose la vita nel 1968, a soli 29 anni.
A cura di Valeria Morini
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Una bella notizia per l'Italia dal Festival di Cannes 2021, che avrà luogo dal 6 al 17 luglio 2021: oltre a una discreta rosa di film italiani nella selezione ufficiale, la kermesse renderà omaggio al nostro Marco Bellocchio, uno dei più importanti registi del cinema italiano che ha fatto la Storia con pellicole I pugni in tasca, Sbatti il mostro in prima pagina, Buongiorno, notte, Vincere e Il traditore con Favino (a Cannes nel 2019). Bellocchio riceverà la Palma d'oro onoraria e presenterà il nuovo film Marx può aspettare, sul suo gemello morto suicida a 29 anni.

La Palma onoraria a Bellocchio

Il regista di Bobbio mostrerà il suo nuovo film nella sezione Premiere di Cannes, venerdì 16 luglio, mentre la sera del 15 incontrerà il pubblico al “Rendez -Vous con…”. Durante la Cerimonia di chiusura, sabato 17 luglio 2021, il Festival gli consegnerà la Palma d'Oro Onoraria, "omaggio alla sua opera unica che ha segnato con forza e libertà il cinema contemporaneo". "Un regista, un autore e un poeta", lo ha definito Thierry Frémaux, direttore del Festival, "Onorarlo con la Palma d'oro onoraria è qualcosa di ovvio per tutti coloro che ammirano il suo lavoro".

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Il film sul fratello gemello

Marx può aspettare è un documentario che scava in una vicenda personale profondamente dolorosa per il cineasta. Attraverso questo film, Bellocchio ha cercato di capire il suicidio del fratello gemello, un dramma familiare da cui non si è mai del tutto ripreso. Il doc mescola estratti dei suoi film e conversazioni con persone a lui vicine. Camillo si tolse la vita e morì impiccato il 26 dicembre 1968, tre anni dopo il folgorante esordio del fratello con I pugni in tasca. "Io non avevo responsabilità diretta, vivevo a Roma, non ci vedevamo da anni", aveva raccontato il regista nel 2019 a Vanity Fair, "Ma di fatto non ho capito niente di una tragedia che stava per avvenire. Allora ti dici: è la mia miseria sentimentale, umana. E sei pieno di sensi di colpa".

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