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Matteo Rovere, i 35 anni del talentuoso regista di “Veloce come il vento”

L’anno scorso ha riscosso un grandissimo successo con “Veloce come il vento”, con Stefano Accorsi, ma Matteo Rovere – 35 anni il 22 gennaio – era già noto come regista di videoclip, cortometraggi, documentari e anche come produttore di pellicole di grande seguito come “Smetto quando voglio” .
A cura di Ciro Brandi
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Nel 2016, è diventato noto presso il grande pubblico grazie a “Veloce come il vento”, il film con Stefano Accorsi, vincitore di tre Nastri D’Argento, definito il “Rush italiano”. Matteo Rovere – 35 anni il 22 gennaio – ha, però, alle spalle una solida esperienza come regista di videoclip, cortometraggi, documentari e anche come produttore (per la Ascent Film e per Groenlandia).

I cortometraggi più importanti

Rovere è nato a Roma e inizia prestissimo a lavorare per il cinema. Nel 2002, infatti, con il suo primo cortometraggio, “Lexotan”, vince il Premio Kodak al Linea d’Ombra Salerno Film Festival e, da quel momento, inizia la sua escalation verso il successo. In seguito, gira i corti “Unconventional Toys”(2004), “Sulla riva del lago”(2004) e il documentario “Gitanes”(2004). Nel 2006, col cortometraggio “Homo Homini Lupus”, interpretato da Filippo Timi e Valentina Chico, riesce a vincere il Nastro d’Argento.

L’esordio al cinema con “Un gioco da ragazze” e le grandi produzioni

L’esordio al cinema risale al 2008, con il film “Un gioco da ragazze”, adattamento dell’omonimo romanzo di Andrea Cotti. La pellicola viene, inizialmente, vietata ai minori di 18 anni, poi abbassato a 14. Rovere racconta la storia di Elena (Chiara Chiti), una giovane ragazza di 17 anni, che con alcune sue amiche vive una vita dissoluta tra lussi e piaceri materiali. Elena è una sorta di capo e non si trattiene neanche dall’offendere e trattare come schiave le altre amiche. Nei suoi tranelli, purtroppo, cascheranno anche il professor Mario Landi (Filippo Nigro) e la sua famiglia. Nel 2011, invece, esce il suo secondo film, “Gli sfiorati”, con Andrea Bosca, Miriam Giovanelli, Claudio Santamaria, Michele Riondino e Asia Argento, che riesce a portare a casa il Premio Gugliemo Biraghi (ad Andrea Bosca) alla cerimonia dei Nastri d’Argento 2012. Rovere produrrà anche le pellicole di successo “Smetto quando voglio”(2014), di Sydney Sibilia, che gli fa vincere un altro Nastro d’Argento; “La foresta di ghiaccio”(2014), diretto da Claudio Noce; la serie tv “Zio Gianni”(2014); “La prima volta (di mia figlia)”(2015) di Riccardo Rossi e il film “The Pills – Sempre meglio che lavorare”(2016).

“Veloce come il vento” e la produzione di “Smetto quando voglio – Masterclass”

Sempre nel 2016, esce “Veloce come il vento”, che si rivela un ottimo successo. Rovere, ispirandosi alla vita del pilota di rally Carlo capone, dirige l’esordiente Matilda De Angelis e un irriconoscibile Stefano Accorsi, in questo film incentrato sul mondo delle corse automobilistiche. La De Angelis è nei panni di una promettente pilota mentre Accorsi interpreta il ruolo di suo fratello, ex rallista talentuoso ma sbandato, che la aiuterà a mettersi sulla strada giusta e a vincere il campionato italiano GT. La pellicola vince due Nastri d’Argento (Migliore attore protagonista a Stefano Accorsi e Miglior montaggio a Gianni Vezzosi) e il Premio Gugliemo Biraghi, andato a Matilda De Angelis. In attesa di rivederlo dietro la macchina da presa, Rovere, con Domenico Procacci, è il produttore di “Smetto quando voglio – Masterclass”, che sarò nelle nostre sale a partire dal prossimo 2 febbraio.

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