Michael Haneke, Il regista filosofo dai capelli di neve
La sua ultima pellicola Il nastro bianco, ha vinto un golden globe e precedentemente la Palma d'oro a Cannes.Non c'è male come ritorno per Michael Haneke, da sempre registra controverso e gelido nelle storie che racconta.Piace l'inquieto ad Haneke, il mistero della mente umana, la psicologia dei comportamenti. Il nastro bianco è sviluppato in una comunità, quella piccola di una villaggio, nel prebellico 1914. Un villaggio misterioso che nasconde insidie, sebbene i bambini facciano parte del coro e tutto sembri pacato.
In tutta la sua carriera le sensazioni hanno sempre parlato per il regista nei suoi film: il disgusto, la reazione alla violenza ingiustificata, le repressioni sessuali, la mente criminale e la perversione della modernità. In Funny Games, recentemente oggetto di un pessimo remake diretto dallo stesso regista, del 1997 esplorava l'inesplicabilità della tortura criminale, in un film in cui due adolescenti per ore stremavano con giochi violenti una famiglia in vacanza. L'intensa interpretazione di Ulrich Muhe, che più tardi reciterà in Le vite degli altri, lascia senza fiato, come il finale spiazzante e inaspettato.
Il 2000 e il 2001 sono gli anni in cui sceglie le future collaborazioni femminili: Juliette Binoche lo accompagnerà in Storie e in Niente da nascondere, film sulla perversione della persecuzione e invasione della privacy con un Daniel Auteuil da manuale. Isabelle Huppert apparirà come una donna perversa e maligna ne La Pianista e alle prese con le forze catastrofiche della natura in Il tempo dei lupi.
Il 2007 è l'anno del triste remake di Funny Games, che ancora non mi sembra utile o necessario, forse una manovra commerciale per rilanciare la pellicola, che però era già incisiva allora, anche senza Naomi Watts e Michael Pitt. Soprattutto senza di loro. Regista oscuro comunque Michael Haneke, da che mi ricordi sempre con i capelli bianchi, sarà la violenza di cui l'uomo è capace e che da sempre lo accompagna nella sua espressione, a fare in modo che si mimetizzi con la neve della sua Austria.
Ambra Zamuner