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Michel Ocelot firma “Dilili a Parigi”, film d’animazione a difesa delle donne

Ocelot porta al cinema la storia di Dilili, una ragazzina canaca arrivata a Parigi durante la Belle Époque. Qui, con l’aiuto del fattorino Orel, indagherà su una serie di rapimenti misteriosi in cui sono coinvolte alcune bambine. Al cinema dal 24 aprile.
A cura di Ciro Brandi
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Michel Ocelot, regista degli straordinari e pluripremiati “Kirikù e la strega di Karabà”(1998), “Kirikù e gli animali selvaggi”(2005) e “Azur e Asmar”(2006), torna nelle sale con un altro eccezionale film d’animazione, “Dilili a Parigi”. La storia è quella di Dilili, una ragazzina canaca arrivata a Parigi durante la Belle Époque. Qui, con l’aiuto del fattorino Orel, indagherà su una serie di rapimenti misteriosi in cui sono coinvolte alcune bambine.

Il regista, autore anche della sceneggiatura, attraverso le vicende di Dilili ha voluto denunciare i pregiudizi razziali ma anche la violenza che gli uomini esercitavano sulle donne, non solo di Parigi, ma di tutto il mondo. Infatti, ha affermato quanto segue:

Ho scelto la Belle Époque perché è uno degli ultimi periodi in cui le donne erano solite indossare abiti lunghi fino a terra che le facevano sembrare principesse, regine e fate. È un periodo abbastanza lontano da farci sognare e immaginare, ma anche abbastanza vicino da poter trovare facilmente della documentazione. Facendo ricerche su quell’epoca, ho constatato che all’inizio del 1900 non c’erano soltanto abiti meravigliosi, ma anche un numero di personaggi d’eccezione esorbitante. Tra questi, le protagoniste sono le donne. In Francia, gli uomini le hanno sempre tenute lontane dal potere, ma non hanno mai immaginato una società senza di loro. Nel 1900, a poco a poco, alcune eroine hanno cominciato ad abbattere barriere: incontriamo la prima donna avvocato, la prima dottoressa, la prima studentessa d’università, la prima professoressa d’università, sempre belle e ben vestite.

Il montaggio è opera di Patrick Ducruet mentre le musiche sono state composte da Gabriel Rared. Prodotto da Philip Boëffard e Christophe Rossignon, “Dilili a Parigi” sarà distribuito da BiM Distribuzione a partire dal prossimo 24 aprile.

La trama

La piccola canaca Dilili arriva a Parigi nel pieno della Belle Époque e, con l’aiuto del giovane fattorino Orel, indagherà su una serie di rapimenti misteriosi in cui sono coinvolte alcune bambine. Nel corso delle indagini incontreranno personaggi straordinari che li aiuteranno fornendo loro gli indizi necessari per scoprire il covo segreto dei Maestri del Male, i responsabili dei rapimenti.

I doppiatori e i personaggi

I doppiatori dei personaggi principali, nella versione originale, sono Prunelle Charles-Ambron (Dilili), Enzo Ratsito (Orel), Natalie Dessay (Emma Calvé), Elisabeth Duda (Marie Curie), Olivier Voisin (Erik Satie) e Liliane Rovère (Louise Michel).

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Il regista, impegnato da sempre a difesa delle donne, è rimasto molto colpito da due libri in particolare sull’argomento: “Il libro nero della donna. Violenze, soprusi, diritti negati” di Christine Ockrent e Sandrine Treiner e da “Metà del cielo” di Nicholas Kristof e Sheryl WuDunn.

2. Ocelot ha detto che il personaggio di Dilili è nato leggendo il diario di Louise Michel, anarchica e insegnante che fu deportata in Nuova Caledonia, dove però potrà continuare il suo lavoro, insegnando ai piccoli canachi a leggere e scrivere in francese. Così, il regista ha scelto una di loro per difendere la situazione delle più giovani e ha voluto fosse mulatta perché, all’epoca, erano rifiutate sia dalle persone bianche che da quelle di colore.

3. Tutte le scenografie che troviamo nel film sono composte da fotografie di luoghi reali. In alcuni casi, le porte degli edifici privati, dei musei e dei luoghi pubblici sono stati aperti appositamente per il regista.

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