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Migranti maltrattati sul set di Zalone a Malta: “Lasciati al sole senza acqua”. Taodue: “Falso”

Times of Malta ha denunciato “disgustosi maltrattamenti” ai danni di 70 migranti, tra cui 4 bambini, sul set del film che Checco Zalone sta girando a Malta, “Tolo Tolo”. Il quotidiano maltese sostiene che siano stati lasciati al sole per ore, senza acqua, al punto che alcuni membri della troupe si sarebbero licenziati. Taodue nega l’intera vicenda: “Una montatura creata ad arte da una persona che è stata allontanata dal set”.
A cura di Stefania Rocco
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Una spiacevole polemica si è abbattuta sulla produzione del film che l’attore comico Checco Zalone sta girando a Malta, “Tolo Tolo”. Il quotidiano maltese Times of Malta ha denunciato le precarie condizioni di lavoro cui sarebbero stati costretti 70 migranti africani residenti a Malta ingaggiati per partecipare alle riprese. Secondo la denuncia del quotidiano, alcuni tra loro sarebbero stati “lasciati al sole per sei ore senza acqua” al punto che alcuni dei membri della troupe avrebbero lasciato il set per protesta.

Valsecchi nega, Zalone sereno

Pietro Valsecchi, produttore del film con la Taodue, ha smentito ogni accusa specificando di avere “letto l'articolo del Times of Malta. Si capisce chiaramente che è una montatura creata da una persona che è stata allontanata dal set”. Ha quindi aggiunto di avere “sentito poco fa Zalone: è sereno. Le uniche tensioni sono legate allo sciopero delle troupe che sta creando disagi. Speriamo si risolva entro domani”.

La denuncia di Times of Malta

Il quotidiano Times of Malta ha raccontato le presunte “inaccettabili condizioni di lavoro” vissute sul set di Tolo Tolo. Nello specifico ha denunciato che un gruppo di 60 persone sarebbe stato lasciato al sole a bordo di un barcone posto all’interno di una maxi vasca, senza acqua e senza che gli fosse concessa alcuna pausa fisiologica. Tra loro ci sarebbero stati 4 bambini di 5 anni che avrebbero “lavorato fino a tarda notte” e ai quali non sarebbero stati forniti tappi per le orecchie durante la scena rumorosa di una sparatoria. Il quotidiano ha riferito, inoltre, che dei testimoni oculari avrebbero visto “alcuni dei membri della produzione rivolgersi ai migranti chiamandoli ‘feccia’”. La situazione sarebbe degenerata quando una donna incinta, al termine di 9 ore di riprese, avrebbe accusato una crisi di panico. La Halo Pictures, società maltese che coordina le riprese, ha negato ogni maltrattamento o forma di razzismo, specificando che sarebbero state poste in essere tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza del cast. La Malta Film Commission ha fatto sapere che sarà avviata un’indagine allo scopo di far luce sul caso.

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