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“Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore vinceva l’Oscar 25 anni fa

Il 26 marzo 1990 un emozionatissimo Giuseppe Tornatore saliva sul palco del Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles a ritirare l’Oscar per il Miglior film straniero. Da allora, il culto di “Nuovo Cinema Paradiso” non ha mai conosciuto sosta e, ancora oggi, resta un gioiellino della cinematografia italiana e mondiale di cui essere fieri.
A cura di Ciro Brandi
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“Nuovo Cinema Paradiso”, il più grande capolavoro di Giuseppe Tornatore, esattamente 25 anni fa, il 26 marzo 1990, convinceva l’Accademy e portava a casa l’Oscar come Miglior film straniero. Il film uscì nel 1988 e, oltre all’Oscar, vinse anche  Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989, il Golden Globe e 5 BAFTA. Tornatore ha incantato il mondo con la storia del piccolo Salvatore (Salvatore Cascio), ambientato a Giancaldo, un piccolo paese della Sicilia. Il piccolo viene introdotto ai misteri del cinema dal proiezionista Alfredo (Philippe Noiret) e lo sostituisce dopo che Alfredo rimane cieco in un incendio. Alla passione per il cinema si aggiunge l'amore contrastato per Elena (Agnese Nano). Dopo il servizio militare, Salvatore si fermerà a Roma, dove riesce a entrare nel mondo del cinema. Tornerà a Giancaldo solo per i funerali di Alfredo, trovando tutto diverso e un gradito e nostalgico regalo del suo vecchio amico. Tornatore aveva solo 32 anni quando salì sul palco a ritirare la statuetta, accompagnato dal produttore Franco Cristaldi, e proprio quest’ultimo gli rubò il microfono ringraziando se stesso per aver prodotto quel piccolo gioiellino.

Un capolavoro che omaggia la settima arte

La pellicola è considerata un vero e proprio cult del cinema italiano ed internazionale, ma quando uscì, come spesso ricorda lo stesso Tornatore, non andò a vederlo nessuno. Gli incassi furono disastrosi, tranne a Messina, dove il film andò benissimo e non si capi il perché. Il gestore del cinema  Aurora si ostinò a tenerlo in cartellone e invitò la gente a entrare gratis e se il film fosse piaciuto alla fine avrebbero pagato. Il trionfo si espanse presto in tutta Italia, anche perché il regista decise di ridurne la durata, nella versione internazionale, da 173 a 123 minuti, d’accordo col produttore Franco Cristaldi, lasciando in secondo piano la storia d’amore. La critica apprezzò, soprattutto, la performance del piccolo Salvatore Cascio che, allora, aveva solo 9 anni, ma già possedeva un talento immenso nella recitazione, e la maestria registica del nostro Tornatore, ben nota al pubblico italiano, fatta di straordinarie panoramiche e scene che sono quasi estrapolate da favole di altri tempi, piene di effetti visivi e sonori che colpiscono al cuore e fanno bene alla mente. Con “Nuovo Cinema Paradiso”, Tornatore celebrava ideali universali come l’amicizia, l’amore per l’arte e per la vita, ma omaggia anche – e soprattutto – il cinema, dimensione parallela in cui rifugiarsi e sognare.

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