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Parla Woody Allen: “Mai molestato Dylan, Mia Farrow mente”

Dopo anni di silenzio il regista decide di parlare in una lettera al NYT e delle accuse mosse dai Farrow: nessuna molestia, la madre ha circuito i figli. Inoltre parla anche di Ronan, con una stoccata alla sua ex moglie.
A cura di Andrea Parrella
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Da settimane ormai, Woody Allenè al centro del riaccendersi di una bufera mediatica che lo aveva già coinvolto molti anni fa, quando era in procinto di rompere definitivamente il suo rapporto sentimentale con Mia Farrow. Durante la cerimonia dei Golden Globe, quando gli è stato assegnato un premio alla carriera, la Farrow e suo figlio hanno twittato frasi pesanti in merito alle accuse che gli rivolgono di molestie sessuali. Sono seguiti nelle settimane successive prima una lettera shock della stessa Dylan, l'allora bambina che continua a dichiarare di aver subito una violenza da Allen, ed anche il riemergere di alcune affermazioni, forse ironiche, forse rivelatrici d'altro di un Allen che nel '76 parlava di "apertura mentale" e di farsi trovare con 15 dodicenni in una stanza.

Ciò detto, il regista non aveva mai parlato in merito alla questione, il suo silenzio era stato tombale, assenza totale di clamore, così come ha sempre fatto in occasione di premi a lui destinati: se ne parlava, ma lui non c'era. Poi qualche giorno fa ha fatto sapere che avrebbe scritto una lettera in cui avrebbe chiarito la sua posizione. Lettera che puntualmente ha inviato al New York Times e i cui stralci chiariscono proprio il perché di questo silenzio:

Ventuno anni fa, quando sentii che Mia Farrow mi accusava di molestie su minori, ho trovato l'idea talmente ridicola che non mi sono preoccupato. Eravamo coinvolti in una separazione terribilmente astiosa, e in una dura battaglia per la custodia dei figli: mi sembrava così ovvio che fosse una malevolenza inventata che non ho nemmeno assunto un avvocato per difendermi. È stato il mio avvocato d'affari che mi ha consigliato di rivolgermi a un penalista.

E il regista prosegue nel sostenere che non credeva si sarebbe giunti concretamente ad una situazione come quella che presentatasi adesso, se non altro perché corroborata da una ferma convinzione: "Ho ingenuamente pensato che l'accusa sarebbe caduta perché ovviamente non avevo molestato Dylan e ogni persona razionale avrebbe considerato la manovra per quello che era.  Il buon senso avrebbe prevalso. Dopotutto, ero un uomo di 56 anni che non era mai stato stato accusato di molestie su minori. Avevo frequentato Mia per 12 anni e mai mi aveva accusato di qualcosa di simile". La tesi sostenuta da Allen è quella in cui dice di aver sempre creduto, avendola i fatti sempre dimostrata, ovvero che l'accusa di molestie da parte di Dylan sia stata inculcata da Mia Farrow a lei e all'altro figlio Moses:

Eppure Mia insisteva con le accuse e portò Dylan da un medico per essere esaminata. Dylan disse al dottore di non essere mai stata molestata. Mia la portò fuori a mangiare un gelato e quando tornarono aveva cambiato la sua storia. La polizia fece comunque partire le indagini. Mi sono sottoposto a un test della verità ed è risultato che non avevo nulla da nascondere. Ho chiesto a Mia di farne uno anche lei, ma si è rifiutata […] Intanto la polizia del Connecticut, con l'aiuto di una speciale unità investigativa, ha passato mesi a fare indagini arrivando a questa conclusione: "È nostra opinione che Dylan non sia stata abusata sessualmente da Mr. Allen. Inoltre, crediamo che le dichiarazioni di Dylan non si riferiscono ad eventi reali che si sono verificati il 4 agosto 1992. Nello sviluppare il nostro parere abbiamo considerato tre ipotesi per spiegare le dichiarazioni di Dylan. In primo luogo, che le dichiarazioni di Dylan fossero vere e che il signor Allen avesse sessualmente abusato di lei; in secondo luogo, che le dichiarazioni di Dylan non fossero vere, ma che fossero la conseguenza di un bambino emotivamente vulnerabile cresciuto in una famiglia problematica; la terza, che Dylan sia stata istruita o influenzata da sua madre, la signora Farrow. Mentre possiamo concludere che Dylan non abbia mai subito abusi sessuali, non possiamo sapere la verità sul resto. Cito Moses Farrow , 14 anni all'epoca: "Mia madre mi istigava a odiare mio padre". Oggi Moses ha 36 anni e di professione fa il terapeuta della famiglia. «Certo che Woody non ha molestato mia sorella», ha detto. «Lei lo amava e non vedeva l'ora di vederlo. Non si è nascosta da lui fino a quando nostra madre è riuscita a creare l'atmosfera di paura e di odio verso di lui.

E con toni pacati e sobri Allen muove una stoccata alla sua ex moglie, basandosi sulla sua affermazione secondo la quale il figlio da loro concepito sia in realtà di Frank Sinatra: "Mi fermo qui per una breve parola sulla questione Ronan. È  mio figlio o, come suggerisce Mia, è figlio di Frank Sinatra? Certo, assomoglia a Frank con gli occhi azzurri e i lineamenti del viso , ma se è così che cosa ci suggerisce questo? Che durante l'udienza di custodia Mia ha mentito sotto giuramento e ha falsamente rappresentato Ronan come nostro figlio? Anche se non fosse suo figlio, questo significa che Mia e Fran erano intimi durante la nostra relazione. Per non parlare di tutti i soldi che ho pagato per il mantenimento dei figli. Stavo mantenendo il figlio di Frank? Ancora una volta, voglio richiamare l'attenzione sull'integrità e l'onestà di una persona che si comporta in questo modo".

E da qui conclude con le sue speranze per il futuro, consapevole di una situazione in cui sua figlia sia stata totalmente fuorviata nel pensiero dalla madree aggiungendo che, sulla vicenda, non proferirà più parola:

Non ho molestano Dylan. L'amavo e spero che un giorno lei capirà di come sia stata defraudata di un padre amorevole e sfruttata da una madre più interessata alla sua rabbia che al benessere della figlia. Soon-Yi (la moglie di Allen, ndr) e io speriamo che e un giorno capirà di essere stata una vittima e che voglia riavvicinarsi a noi, come Moses. Nessuno vuole scoraggiare le vittime di abusi a denunciare le violenze subite, ma bisogna tenere a mente che a volte ci sono persone che sono falsamente accusate e che anche questa è una cosa terribilmente distruttiva. (Questa lettera sarà la mia ultima parola su questa vicenda e nessuno potrà risponde a mio nome o fare altre considerazioni. Abbastanza persone sono già state ferite).

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