Piccole donne, la versione con Winona Ryder e Susan Sarandon, usciva 25 anni fa
Il 21 dicembre 1994, Piccole donne, diretto da Gillian Armstrong, veniva rilasciato nelle sale canadesi. La regista ci riporta al 1861, durante il periodo della Guerra di Secessione americana. Il signor March deve ripartire per il fronte e, così, lascia il timone della famiglia a sua moglie (Susan Sarandon) che dovrà badare alle loro quattro figlie: Meg (Trini Alvarado), Jo (Winona Ryder), Beth (Claire Danes) e Amy (Kirsten Dunst da piccola e poi Samantha Mathis). Meg è la maggiore e più gentile; Jo sogna di diventare scrittrice; Beth è la più dolce e timida, ha talento per la musica ed è di salute molto delicata mentre Amy è la più superficiale delle quattro ma ha doti molto spiccate per la pittura. Tutto scorre abbastanza bene, fino a quando il padre torna dalla guerra. Le sorelle cominciano a disperdersi: Amy vola in Europa; Jo rifiuta di sposare il suo vicino Laurie (Christian Bale) e vola a New York dove conosce l’insegnante di tedesco Friedrich Bhaer (Gabriel Byrne) ma il destino la farà tornare a casa. Dopo poco tempo, Beth muore, Meg si sposa e ha due bimbi e Jo inizia a scrivere la storia della sua famiglia, dal titolo “Piccole donne”, aprendosi anche all’amore.
Una versione tutta al femminile
Il celeberrimo libro di Louise May Alcott, pubblicato nel 1868, prima della versione per il grande schermo di Gillian Armstrong, ne ha avute altre due: la prima del 1933, diretta da George Cukor e la seconda risalente al 1949, per la regia di Mervyn LeRoy. Prima ancora, c’erano state due versione mute e, negli anni, sono state tratte anche alcune serie tv. Quella della Armstrong, però, essendo diretta da una donna, ha un’innegabile marcia in più. Il tocco femminile si sente enormemente nella narrazione calda, trascinante, forte e rassicurante allo stesso tempo, e per fare tutto ciò si affidò ad una sceneggiatrice donna, la grande Robin Swicord. Le tematiche e lo spirito di base del libro sono ampiamente rispettati e, infatti, l’importanza della famiglia, la solidarietà e la forza delle donne, il senso dell’amicizia e del sacrificio sono concetti che hanno fatto il successo del romanzo, di questo film e dei precedenti.
L’importanza del personaggi di Jo, interpretata da Winona Ryder
Il personaggio di Jo, interpretata da una bravissima Winona Ryder, è innegabilmente quello più affascinante e magnetico. La ragazza diventa simbolo di emancipazione femminile, di sfida verso qualsiasi forma di pregiudizio, cosa rara per lo stereotipo di donna dell’epoca. E’ lei la voce narrante del film, ed è sempre lei che ci farà emozionare con la storia d’amore col bel Laurie. Nell’eccezionale cast, oltre alla Ryder, spiccano i nomi di attrici e attori che poi diventeranno stelle di prima grandezza di Hollywood come Claire Daines, Kirsten Dunst e Christian Bale, oltre alla fenomenale Susan Sarandon, regina della casa e già diva affermata.
Gli incassi, le nomination agli Oscar e la nuova versione con Meryl Streep
Piccole donne non fece faville al botteghino, fermandosi a circa 50 milioni di dollari d’incasso, ma la versione della Armstrong è stata rivalutata enormemente negli anni, diventando un piccolo gioiellino del cinema, elegante, emozionante, registicamente impeccabile e recitato in maniera magistrale. L’Academy, infatti, non rimase indifferente e il film ottenne tre nomination agli Oscar: Migliore attrice (a Winona Ryder), Migliori costumi e Migliore colonna sonora. E il successo del libro della Alcott continua a produrre pellicole per il grande schermo. Infatti, a 25 anni di distanza dalla trasposizione della Armstrong, il prossimo 25 dicembre 2019, negli Stati Uniti uscirà una nuova versione, diretta da Greta Gerwig che vede nel cast star del calibro di Timothée Chalamet, Chris Cooper, Laura Dern, Louis Garrel, Tracy Letts, Florence Pugh, Saoirse Ronan, Eliza Scanlen, Meryl Streep e Emma Watson. La pellicola arriverà, invece, nelle nostre sale dal 9 gennaio 2020.