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Questa storia qua, la recensione

La pellicola ripercorre tutto il percorso artistico del Blasco nazionale, soffermandosi però più sugli aspetti personali che sul personaggio in sé.
A cura di Ciro Brandi
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E’ uscito finalmente nelle sale, dopo la presentazione al Festival di Venezia, il documentario “Questa storia qua che celebra i 30 anni di carriera di uno dei cantanti italiani più amati di sempre. Alla regia troviamo Alessandro Paris e Sybille Righetti, figlia di un amico di Vasco. La pellicola ripercorre tutto il percorso artistico del Blasco nazionale, soffermandosi però più sugli aspetti personali che sul personaggio in sé.

Il materiale a disposizione di Paris e Righetti è stato davvero tanto: filmati in super8, foto di famiglia, registrazioni radiofoniche, interviste agli amici, ai musicisti e ai suoi parenti che ci rivelano un personaggio noto e nuovo allo stesso tempo. Il risultato è un quadro unico nel suo genere, che dipinge un’immagine sensibile, malinconica, solitaria, ribelle, viva, nostalgica del rocker di Zocca.

Ovviamente tutte le testimonianze, le foto, le interviste sono incorniciate dalle sue canzoni più belle e, proprio per l’occasione, Vasco ha composto il brano “I soliti”, che accompagna i titoli di coda.

Non si tratta quindi di un semplice documentario o di un banale collage di pezzi di concerti o canzoni sparse. La sua città, Zocca, rappresentante, in questo caso, di tutta la provincia italiana, partecipa attivamente al progetto, è lo scrigno dell’anima del rocker, e tutti i suoi concittadini, amici e familiari lo idolatrano come fosse il re incontrastato di quel posto. L’altra novità è che il cantante non è mai presente in prima persona nel film, ma solo attraverso il materiale raccolto dai due giovanissimi registi (tranne alla fine), mentre l’audio è stato registrato precedentemente.

Non manca l’omaggio anche al suo chitarrista, e amico storico, Massimo Riva, morto quasi dieci anni fa, e in generale a tutti i suoi bravissimi musicisti che l’hanno accompagnato in tutta la sua carriera, costellata solo da successi e da 30 milioni di dischi venduti. Insomma, è un progetto assolutamente ben fatto, che non piacerà solo ai fan del cantante. Consigliato.

Voto: 8

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