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Robin Williams stroncato dopo la morte: “Era piagnucoloso e sentimentale”

Robin Williams avrebbe sprecato il suo talento. A dichiararlo è Barry Norman, critico cinematografico che stronca senza pietà parte della carriera del divo.
A cura di Stefania Rocco
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Tra le tante voci che, proprio in questi giorni, hanno espresso biasimo e tristezza per la morte di Robin Williams, si erge quella fuori dal coro di Barry Norman, critico cinematografico che ha letteralmente stroncato l’attore a pochi giorni dalla sua morte. Il divo, che si sarebbe suicidato, è stato il bersaglio di un duro attacco da parte dell’uomo che, senza censura alcuna, ha espresso con veemenza le sue convinzioni circa il “talento sprecato” di Williams. In un’intervista che gli è già valsa una miriade di critiche da parte dei fan, l’80enne Norman ha definito Robin come un uomo dall’enorme talento, rovinato dalle dipendenze e dall’eccessivo sentimentalismo:

È difficile scegliere che cosa pensare di Robin Williams. C’è ammirazione, certo, ma anche tristezza e non solo per la sua tragica scomparsa. Ciò che più mi spiace è che il suo talento sia andato sprecato al punto da risultare quasi invisibile. Ogni attore fa brutti film ma ciò che mi ha sempre colpito in Williams è stata la capacità di essere bravissimo nei film buoni e terribile in quelli cattivi, al punto da dipanare ogni mistero circa la sua dipendenza da alcol e droghe. Williams era affetto da un’altra dipendenza, che non ha mai ammesso ma che è diventata sempre più evidente nel suo lavoro: quella da saccarina, denti marci e sentimentalismo.  Nel film “Mrs Doubtfire” accade qualcosa del genere. Nel ruolo della tata fu strepitoso ma l’interpretazione diventò terribile quando era nei panni del padre, tutto sentimentalismo e lacrime. Nel film del 1998 “Al di là dei sogni” la sua interpretazione fu talmente piagnucolosa da indurci a pensare che quell’uomo non sarebbe mai diventato un attore. Ciò che mi chiedo è evidente: come ha fatto un uomo dal talento così straordinario a contare così pesantemente su alcol e droga?

Il suicidio

Quella di Barry Norman è una voce fuori dal coro. Con ogni probabilità, il critico cinematografico è stato l’unico ad avere osato tanto su un argomento che il pubblico ha preso così a cuore. Williams si sarebbe tolto la vita e il suo suicidio non pianificato ha gettato nello sconforto quanti avevano speso l’intera vita ad ammirarlo. Interrogata dalla polizia, sua moglie ha ammesso che soffriva di ansia e depressione e che non si sentiva ancora pronto a condividere con il pubblico la sua lotta contro il Parkinson.

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