Sean Connery, l’inarrivabile e iconico 007 compie 85 anni
Sir Sean Connery è una della vere e proprie leggende viventi di Hollywood. Ad 85 anni è possibile ancora definirlo un sex symbol, un’icona intramontabile del cinema mondiale, grazie soprattutto al ruolo di James Bond nella saga di 007, di cui è stato il primo (e inimitabile) interprete. Nella sua carriera ha girato 66 film e ha preso parte a 22 tra serie e film tv, conquistando l’Oscar come Miglior attore non protagonista per il ruolo del poliziotto irlandese Jimmy Malone in “The Untouchables – Gli Intoccabili”, capolavoro di Brian De Palma, del 1987.
Mister Universo e le prime pellicole
Connery ad Edimburgo, da Joseph, camionista, e da Euphemia, cameriera. A soli 11 decide di prendere lezioni di danza, ma due anni dopo, finiti gli studi obbligatori, si arruola nella Marina Militare Britannica. Nel 1950, però, è costretto a lasciarla per motivi di salute (un’ulcera gastrica acuta) e, tornato in città, svolge i lavori più disparati, dal muratore al bagnino, da verniciatore di bare a modello. Proprio grazie alla sua bellezza e al suo fisico statuario, nel 1953 partecipa al concorso di Mister Universo, rappresentando la Scozia, e arriva al terzo posto. Da allora, iniziò a muovere i primi veri passi nel mondo dello spettacolo, in piccole produzioni televisive, teatrali e cinematografiche. Il primo film a cui partecipa è “Le armi del re”(1955), diretto da Herbert Wilcox, a cui seguiranno “Club di Gangsters”(1957), di Montgomery Tully, “I piloti dell’inferno” di Cy Endfield (1957), “Il bandito dell’Epiro”(1957) di Terence Young e “Il terrore corre sul fiume”, di John Guillermin (1959).
Il ruolo di James Bond e il sodalizio con Lumet
Appena tre anni dopo c’è la svolta della vita. Dopo “Scotland Yard sezione omicidi”(1961) e “Il giorno più lungo”(1962) di Ken Annakin, il produttore Albert R. Broccoli lo vuole fortemente per il ruolo di James Bond in “Agente 007 – Licenza di uccidere”(1962) per la regia di Terence Young. Connery batte la concorrenza di star come Cary Grant e Roger Moore, e da allora il mondo è ai suoi piedi. Nel ruolo dell’agente segreto britannico, protagonista dei famosi romanzi di Ian Fleming, appare subito perfetto. Tutti i maggiori registi gli offrono parti nei loro film, e nel frattempo, l’attore ha anche il tempo di sposarsi con l’attrice Diane Cilento, che gli darà il suo unico figlio, Jason. Connery ha girato 6 film della saga, più uno fuori serie del 1983, “Mai dire mai”, diretto da Irvin Kershner. Per non restare intrappolato, però, in quel ruolo, Conney sceglie anche di prendere parte a film diversi come “Marnie”(1964) di Alfred Hitchcock, “La collina del disonore”(1965) di Sidney Lumet e a “Un mondo nuovo”(1966) diretto dal nostro Vittorio De Sica.
L’Oscar per “Gli Intoccabili” e i grandi film degli anni ‘80
Proprio Sidney Lumet resta abbagliato dal suo fascino e dal suo talento innato e lo vuole anche in che lo imporrà come protagonista di pellicole come “Rapina record a New York”(1971), “Riflessi in uno specchio scuro”(1972) e il famoso “Assassinio sull’Orient Express”(1974). Altri film famosi di questo periodo sono: “L’uomo che voleva farsi re”(1975) di John Huston, “Robin e Marian”(1976) di Richard Lester, con Audrey Hepburn e il bellissimo “1855 – La prima grande rapina al treno”(1979) diretto da Michael Crichton. Dopo aver girato “Mai dire mai”(1983), l’esordiente Russell Mulchahy gli offre il ruolo di Juan Sánchez Villa-Lobos Ramírez, maestro d’armi di Christopher Lambert in “Highlander – L’Ultimo immortale”(1986). Sempre nel 1986, Jean-Jaques Annaud lo vuole ne “Il nome della rosa”, per il ruolo di Guglielmo da Baskerville. L’anno successivo, Connery viene premiato con il Golden Globe e l’Oscar al Miglior attore non protagonista per il ruolo del poliziotto Jimmy Malone in “The Untouchables – Gli intoccabili”, di Brian De Palma, accanto a Kevin Costner, Robert De Niro e Andy Garcia. Seguiranno “Sono affari di famiglia”(1988) del suo amico Sidney Lumet e “Indiana Jones e l’ultima crociata”(1989) di Steven Spielberg, dove interpreta il ruolo di Henry Jones, padre dell’archeologo più famoso del cinema, interpretato da Harrison Ford.
Gli anni ’90 e il ritiro dalle scene
Durante gli anni ’90, Connery rifiuta grandi ruolo in film cult come “Jurassic Park” e “Die Hard”, preferendo girare “Caccia a Ottobre Rosso”(1990) di John McTiernan, “Robin Hood – Principe dei ladri”(1991) di Kevin Reynolds, “The Rock”(1996) di Michael Bay e “Il primo cavaliere”(1995) di Jerry Zucker. Il decennio termina col blocbuster “Entrapment”(1999), di Jon Amiel, dove Connery interpreta il ruolo di Robert "Mac" MacDougal, abile ladro di opere d'arte, braccato dalla bellissima Catherine Zeta-Jones, agente assicurativo incaricata d’incastrarlo. Gli ultimi due film che ha girato sono: “Scoprendo Forrester”(2000) per la regia di Gus Van Sant, e “La leggenda degli uomini straordinari”(2003), action-fantasy diretto da Stephen Norrington. L’attore rifiuta altri ruoli importanti – tra cui quello di Gandalf ne “Il Signori degli Anelli” e, nel 2006, dopo essere stato operato per un tumore al rene, decide di dare l’addio al cinema.