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“Shining”, il capolavoro horror di Kubrick torna nelle sale ad Halloween

Il capolavoro di Kubrick tornerà nei cinema nella notte più spaventosa dell’anno e per altri due giorni, il 1° e il 2 novembre. Sarà un’occasione imperdibile per (ri)vedere sul grande schermo la follia di Jack Torrance all’Hotel Overlook e, a sorpresa, il film sarà preceduto dal nuovo cortometraggio sul film “Work and Play”.
A cura di Ciro Brandi
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Gli amanti degli horror si tengano forte perchè, proprio il giorno di Halloween, sbarcherà nuovamente nelle nostre sale il cult “Shining”, diretto da Stanley Kubrick e basato sull’omonimo romanzo di Stephen King (qui i 7 film più belli tratti dai suoi libri), che compie 40 anni proprio nel 2017. La pellicola tornerà però solo per 3 giorni – nelle sale del circuito NEXO Digital – il 31 ottobre, l’1 e il 2 novembre, nella versione da 119 minuti, e sarà preceduta dal nuovo cortometraggio sul film “Work and Play”. Un evento imperdibile.

La trama

Il cult ha come protagonista assoluto Jack Nicholson, nei panni di Jack Torrance, uno scrittore in piena crisi che si è dato all’alcol. Sperando di ritrovare un po’ di pace e l’ispirazione perduta, accetta di fare da custode all’Hotel Overlook, sulle Montagne Rocciose. Lì, un decennio prima, un uomo fece a pezzi le sue due figlie e la moglie, prima di suicidarsi, ma a Jack non importa e porterà con sé anche la moglie Wendy (Shelley Duvall) e il figlio Danny (Danny Lloyd), di 7 anni. Proprio quest’ultimo, dotato di doti parapsichiche, vedrà cose inspiegabili, mentre Jack cadrà vittima della follia.

Il cortometraggio “Work and Play”

In occasione di questo straordinario ritorno in sala verrà proposta anche la proiezione dell'inedito cortometraggio “Work and Play”, che rende omaggio alla frase che Jack Torrance scrive ossessivamente: "All work and no play makes Jack a dull boy" nella versione inglese del film e che in italiano è tradotta “Solo lavoro e niente divertimento rendono Jack un ragazzo annoiato”. La maniacalità di Kubrick è cosa nota e forse non tutti sanno che il regista assegnò alla sua segretaria, Margaret Adams, il compito di battere a macchina la frase su tutte le 500 pagine del manoscritto di Jack Torrance presente nel film. Al momento, i contenuti del corto sono giustamente ignoti, ma è un motivo in più per affollare le sale nella notte più spaventosa dell’anno.

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Nonostante fosse ambientato in USA, gli interni del film sono stati girati negli Elstree Studios in Inghilterra. Il set dell'Overlook Hotel fu il più grande mai costruito fino ad allora ed includeva una ricostruzione, anche se ridotta, degli esterni dell'albergo. Altre riprese furono effettuate al Timberline Lodge, in Oregon. Nel romanzo la camera maledetta è la 217, ma Kubrick dovette cambiarla con l'inesistente 237 perché il proprietario dell'albergo temeva la reazione dei futuri clienti.

2. Stanley Kubrick, dopo l’uscita italiana, spedì una lettera di congratulazioni a Giancarlo Giannini, per l'eccezionale lavoro svolto come doppiatore di Jack Nicholson. Tra l’altro, la voce del personaggio di Wendy, nella versione italiana, è di Livia Giampalmo, all’epoca moglie di Giannini.

3. Prima di Jack Nicholson, Kubrick avrebbe considerato anche di affidare la parte di Torrance a Robert De Niro, Robin Williams e Harrison Ford, ma per lui non erano abbastanza “psicopatici”.

4. La famosa scena del sangue che esce dall’ascensore è stata girata in 3 riprese ma per creare l’effetto, l’esigente regista ha impiegato ben 9 giorni. Si dice, infatti, che ogni volta che le porte si spalancavano, per lui il liquido non sembrava assolutamente sangue.

5. Danny Lloyd ha visto la versione integrale del film solo a 17 anni. Mentre girava, aveva l’impressione che si trattasse di un film drammatico e non di un horror.

6. Il regista aveva ricreato il labirinto innevato su un campo d’aviazione, mixando ben 900 tonnellate di sale e polistirolo. L’effetto è sbalorditivo.

7. Per la parte del piccolo Danny, Kubrick aveva scelto inizialmente Cary Guffey, già visto in “Incontri ravvicinati del terzo tipo”(1977), di Steven Spielberg. I genitori del bimbo, però, quando hanno letto il soggetto non gliel’hanno permesso.

8. Il ruolo del barista Lloyd doveva andare a Harry Dean Stanton, ma l’attore aveva già accettato di girare “Alien”(1979), di Ridley Scott, e quindi la parte fu assegnata a Joe Turkel.

9. Sembra incredibile ma “Shining”, cult assoluto del cinema mondiale, fu nominato all’epoca a due Razzie Awards: Peggior regista a Stanley Kubrick e Peggior attrice non protagonista a Shelley Duvall.

10. Il budget iniziale di “Shining” è stato di 19 milioni di dollari e, solo in Nord America, ne ha incassati 44.

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