Si torna a sparare sui set, prorogato il “Correttivo armi”
Non si fermano le sparatorie sui set cinematografici italiani, grazie alla massiccia campagna stampa messa in atto dal comunicato congiunto di ANICA e Apt, il Consiglio dei Ministri ha approvato tra le disposizioni urgenti anche la differita al 31 dicembre 2015 del termine previsto dal "Correttivo armi" scaduto il 5 novembre scorso, quello utile per le produzioni e le ditte di armaioli per sottoporre le armi ad uso scenico al Banco nazionale di prova delle armi. Si legge sul sito del Governo che con questo intervento si vuole tutelare, attraverso la prescrizione dell'adempimento, "la sicurezza e l'incolumità pubblica connessa all'attività produttiva cinematografica, regolarizzando la detenzione e l’uso delle armi sceniche e stabilendo la procedura per il relativo riconoscimento. Si auspicava un'intervento del Ministro Alfano, tacciato in maniera inesatta e superficiale di "aver vietato le sparatorie", che è puntualmente arrivato attraverso la disposizione urgente del Consiglio dei Ministri.
La proroga resta però una soluzione temporanea, ora è fondamentale che la palla passi al Quirinale per il decreto legislativo. Ulteriori proroghe sulla direttiva, rischierebbero di fermare ancora una volta le produzioni. E molte sono state quelle che si sono viste costrette a rivedere i loro piani di lavorazione e a fermarsi, nell'attesa della disposizione urgente del Consiglio dei Ministri, da "Squadra Antimafia" alla nuova stagione de "Il Commissario Montalbano", mentre c'era chi come Pietro Valsecchi (TaoDue) minacciava di spostare tutti i set all'estero nell'attesa di una soluzione. Ma aspettare le proroghe rischia di essere, come è stato dimostrato, un pericoloso vizio e non sarà una priorità dell'agenda Paese, ma un'intera categoria chiede di porre rimedio ad errori che il Governo si trascina dietro sin dal 1975, anno in cui per la prima volta si legiferava in materia.