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Stop all’uso delle armi nei film, l’Anica: “Così ci danneggiate”

Secondo una direttiva del Ministero degli Interni, tutte le armi di scena non potranno più essere utilizzate sui set cinematografici e televisivi. L’ANICA, in un comunicato, ha fatto presente che le perdite saranno ingenti se la direttiva non sarà aggiornata.
A cura di Ciro Brandi
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Da mercoledì 5 novembre, tutte le armi di scena non potranno più essere utilizzate sui set cinematografici e televisivi. La decisione in una direttiva del Ministero degli Interni che sarà applicata, in assenza di nuovi regolamenti. Naturalmente, produttori, registi e addetti ai lavori si sono subito allarmati, anche perché, attualmente sono in lavorazione molte fiction (“Il commissario Rex 8, “Montalbano” e tante altre) dove le armi sono fondamentali – anche se naturalmente a salve – e a febbraio dovrebbero iniziare le riprese del 24esimo capitolo di oo7 con Daniel Craig, e alcune scene saranno girate nel nostro paese, ma comunque non è immaginabile, in generale, il divieto d’utilizzo di armi in film di guerra, storici o d’azione.

Il comunicato dell’Anica:  “Le perdite economico/produttive si annunciano ingenti”

Non si è fatta attendere la reazione dell’Anica, l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali che ha pubblicato sul proprio sito il seguente comunicato:

A partire da oggi ogni fornitura di armi ad uso scenico si ferma, e con essa si fermano tutti i set cinematografici e di fiction d’azione.

Le perdite economico/produttive che ne deriveranno al settore si annunciano ingenti.

Gli sforzi delle Film Commission, e le finalità delle politiche di incentivazione, volte ad attrarre sul territorio del nostro Paese  le produzioni cine audiovisive d’azione, saranno vanificate.

Tutto ciò a causa della Legge  che regolamenta la detenzione e l’uso  delle armi a uso scenico, che ne stabilisce i requisiti tecnici e che indica le procedure per il relativo riconoscimento, ma con norme tecnicamente opinabili, oggettivamente  inapplicabili e per di più con termini di attuazione perentori  giunti oggi a scadenza.

Al momento siamo arrivati solo alla mera stesura, da parte dei competenti Dicasteri,   di un testo contenente la proroga dei termini, ma fermo da un mese nel suo iter promulgativo

Risultato: stop alle attività, stop allo sviluppo, stop all’occupazione, stop alla competitività.

Il passo del gambero.

Nel frattempo, le maggiori ditte di effetti speciali hanno ritirato tutto l'armamentario ad uso scenico, anche perché altrimenti rischierebbero l'arresto. Tutti sono in attesa di un decreto legislativo che sblocchi la situazione e vi aggiorneremo in caso di sviluppi in tal senso.

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