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Tarantino marcia contro la violenza della polizia, che replica: “Boicottate i suoi film”

Alla manifestazione di New York contro l’uso eccessivo della forza da parte della polizia contro i cittadini, soprattutto afroamericani, c’era anche il regista. La sua presenza ha però sollevato durissime critiche da parte del sindacato degli agenti, che hanno bollato l’artista come “corruttore” che “glorifica la violenza”, invitando a boicottare i suoi film.
A cura di Valeria Morini
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Quentin Tarantino è il protagonista della ribalta statunitense in questi giorni, ma il suo ultimo e attesissimo film "The Hateful Eight" (nelle sale italiane dal 4 febbraio) stavolta non c'entra nulla. Il regista italoamericano, tra gli autori più amati ma anche adorabilmente controversi del cinema contemporaneo, ha suscitato un certo clamore per la sua scelta di partecipare alla recente manifestazione di New York: una marcia contro la violenza della polizia verso la popolazione di colore.

Il fenomeno sta raggiungendo numeri allarmanti e da mesi occupa la cronaca nera degli Stati Uniti. Tutto iniziò con la morte di Michael Brown a Ferguson (Missouri), ucciso ad agosto da un poliziotto, benché disarmato. Da quel momento, i media hanno riportato con inquietante frequenza i casi di cittadini, soprattutto afroamericani, morti per mano di tutori dell'ordine. Ne è nato un grande dibattito sul presunto uso eccessivo della forza da parte della polizia, sostanzialmente senza perseguimenti penali nei confronti degli agenti in questione. Impossibile dimenticare il caso di Eric Garner, morto soffocato le cui ultime parole "I can't breathe" sono divenute un simbolo della protesta.

Tarantino: "Perché protesto? Sono un essere umano con una coscienza"

In prima fila alla marcia di New York, una delle tante che hanno infiammato le città americane negli ultimi mesi, c'era anche lui, Quentin Tarantino, a sostenere che la violenza è ammessa solo al cinema e, soprattutto, a dire basta alle discriminazione razziali. Intervenuto con un discorso davanti alla folla, il regista ha elencato il numero delle vittime e ha dichiarato:

Sono un essere umano con una coscienza e se credete che gli omicidi non accadano per caso allora avete bisogno di alzarvi e protestare. Sono qui per dire che non sono dalla parte dell'assassino ma delle vittime.

L'iniziativa è degli attivisti di RiseUpOctober, che vogliono protestare contro ogni forma di violenza. Non a caso, la marcia è stata organizzata dopo la morte di un poliziotto, Randolph Holder, ucciso da un rapinatore.

La polizia: "Tarantino ci odia e glorifica la violenza, è un corruttore"

Le autorità newyorchesi hanno promesso riforme per cambiare le cose, ma il sindacato della polizia ha reagito duramente alla presenza di Tarantino, con una dichiarazione del presidente Patrick Lynch (riportata da Fox News) che invita i cittadini di New York addirittura a boicottare le pellicole del regista:

Non è una sorpresa che qualcuno che glorifica crimine e violenza nelle sue opere odi la polizia. Gli agenti che Quentin Tarantino chiama assassini non vivono nelle sue fantasie depravate, ma sono persone che rischiano la vita e talvolta la perdono per proteggere la comunità dal crimine. I newyorkesi devono mandare un messaggio a questo corruttore facendogli capire che non deve venire nella nostra città per propagandare le sue idee. È il momento di boicottare i film di Quentin Tarantino.

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