Terrence Malick, a Cannes per The Tree of Life?
Quasi sessantasette anni, solo quattro lungometraggi diretti in 30 anni di carriera, niente da spartire con Hollywood, zero interviste e zero fotografie: signori, Terrence Malick. Un genio misantropo? Sì, probabilmente sì, perchè stiamo parlando di un autore dallo strepitoso talento espressivo, perfezionista fino allo spasimo (come tutti i grandi della storia del cinema, in primis Chaplin e Kubrick), e capace di portare sul grande schermo opere carismatiche e potenti, poetiche e devastanti.
La rabbia giovane, vero e proprio manifesto dei conflitti generazionali nell'America degli anni '50. I giorni del cielo, western decadente di grande impatto. La sottile linea rossa, straordinario e ineguagliabile capolavoro intriso di filosofia esistenziale e misticismo naturalista atti a dissezionare le logiche del war movies. Il nuovo mondo, lavoro forse non del tutto riuscito ma ricco di suggestioni. Quattro film indimenticabili, ognuno a suo modo. Ora è in arrivo il quinto, The Tree of Life, e le ultime notizie parlano della possibilità che il film sia presentato in concorso al prossimo Festival di Cannes, con presenza dell'autore. Per gli organizzatori della Croisette, sarebbe un'impresa epica.
Tanto per ribadire l'originalità della figura di Malick, a oggi non si sa praticamente nulla riguardo a The Tree of Life, se non che i protagonisti sono Sean Penn e Brad Pitt. Per il resto, mistero completo. Una stranezza assoluta, in un mondo in cui ormai i film vengono analizzati, scoperti e sviscerati in tutti i modi prima ancora che arrivino nelle sale.
Intanto, a circa due settimane dall'annuncio ufficiale dei film in cartellone, altre pellicole molto attese sembrano sicure di essere a Cannes, da Biutiful di Alejandro Gonzalez Inarritu a Tamara Drewe di Stephen Frears, passando per Another Year di Mike Leigh.
Alessio Gradogna